Teramo, l’uno-due di Mungo e Minelli vale la qualificazione 

Gran primo tempo dei biancorossi, che nella ripresa calano e consentono al Gubbio di sfiorare il 2-2

GUBBIO. Nello “spareggio” di Coppa dell’ultima giornata del gironcino da tre, la spunta il Teramo che si assicura il passaggio del turno grazie all’uno-due siglato da Mungo e Minelli nella prima parte di gara. Una condotta di gara double-face da parte dei biancorossi, che convincono nel primo tempo ma nella ripresa sbandano e rischiano di subire il pareggio, dando adito alla reazione del Gubbio. Se ne riparlerà in questa settimana che avvicina all’esordio in campionato, in cui il Teramo (inserito nel girone C) cercherà di recitare il ruolo di outsider.
L’obiettivo principale di Bruno Tedino era quello di rivolgere un’attenzione particolare a chi avrebbe dovuto mettere nelle gambe più minutaggio. Per questo l’ex allenatore di Palermo e Pordenone si è affidato a Cianci (indisponibile a Fano per squalifica) e a Lasik e ha riproposto un finto tridente, tutto fantasia, con Mungo e Minelli a non dare riferimenti. I due piccoletti del Teramo hanno poi sfruttato un’allegra – fin troppo – difesa del Gubbio per lasciare il segno sul match quando il cronometro non era arrivato neppure al 22’. Da applausi il primo gol di Mungo che sfrutta un lancio in profondità e scappa sulla linea del fuorigioco, prima di freddare l’incerto Zanellati con un pregevole pallonetto (simile a quello di Dybala contro la Triestina). Azione fotocopia, ma con protagonista diverso, quella del raddoppio: altro scatto, stavolta di Minelli, ad eludere la trappola dell’offside da parte della difesa rossoblù e battere il portiere in diagonale. Poco prima del 2-0 l’altro attaccante dei biancorossi, Cianci, si era divorato una facile occasione, spedendo alto da buona posizione dopo una ripartenza da manuale. Al di là dei due gol segnati con una certa facilità, ciò che ha sorpreso del Teramo versione primo tempo è stata la solidità difensiva degli uomini di Tedino: il pacchetto arretrato, impreziosito da Tentardini preferito a Di Matteo, ha concesso al Gubbio solo una serie di cross e lanci imprecisi. La squadra abruzzese ha fatto bene anche in pressing, portato – come Tedino chiede – già sul primo portatore, spesso proprio da Mungo e Minelli.
Nel secondo tempo, però, qualcosa non ha funzionato, oltre al sopraggiungere della stanchezza. I meccanismi offensivi si sono innescati con più difficoltà e, complice la reazione del Gubbio, gli abruzzesi hanno sbandato più volte. In apertura un super Tomei nega a De Silvestro la rete, poi trovata al 9’ da Cesaretti (gran gol) dopo la sponda di Tavernelli. La spinta degli eugubini tuttavia si esaurisce quasi subito, tanto che il Teramo dopo la sbandata di inizio ripresa rientra in partita e, anche grazie ai nuovi innesti, tiene botta, pur non impensierendo più Zanellati. Il portiere biancorosso Tomei se la cava molto bene nelle uscite e, solo nel finale, la formazione di Guidi sfiora in maniera concreta la rete del 2-2 che sarebbe valso la qualificazione. Il sinistro di De Silvestro dal limite dell’area va di poco a lato (37’), dando solo l’illusione ottica del gol.
Luca Bucchi