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Vastese, ruolino da record nel girone di andata

Negli ultimi dieci anni soltanto il San Nicolò ha fatto meglio al giro di boa della categoria

LANCIANO. Con le gare di domenica scorsa, il campionato di Eccellenza ha dato l’addio al 2015 celebrando, al contempo, il giro di boa. Quale momento migliore, quindi, per analizzare, anche attraverso i numeri estrapolati dalle varie tabelle statistiche, quanto visto nella prima metà della stagione? Giudicando, sia pur per sommi capi, le sue diciotto protagoniste. Soprattutto quelle che hanno fatto parlare di sè. Nel bene come nel male.

Al primo lotto appartiene, ovviamente, la Vastese, vera protagonista assoluta di queste primi diciassette turni. Che i biancorossi di Colavitto hanno vissuto col piglio e la sicurezza di chi sa dove vuole arrivare. E non solo perché a dirlo, con inedita franchezza, sono stati i loro stessi dirigenti, ma per i risultati sin qui conseguiti. Risultati oggettivamente strabilianti, a partire dalla media punti/partite. L’attuale 2,41 fatto registrare dalla capolista solitaria del girone ha, infatti, pochi eguali nella storia di questo campionato. Basti pensare che negli ultimi dieci anni, solo il San Nicolò è riuscito a far meglio dell’odierna Vastese, con un 2,52 ottenuto al termine della trionfale stagione 2013/2014. Ovviamente conclusa con l’approdo in serie D. Delle altre nove annate prese in esame, nessuna delle formazioni poi promosse nella categoria superiore, ha avuto un ruolino di marcia superiore a quello dell’undici istoniense. Nemmeno squadre altrettanto blasonate, quali l’Avezzano dello scorso anno (2,21), il Teramo della stagione 2009/2010 (2,14) o il Chieti di quella 2007/2008, fermatosi a quota 2,11. Certo, va detto che siamo solo a metà dell’opera, ma se, come si dice, il buongiorno si vede dal mattino, quello che attende i ragazzi di Colavitto è un futuro piuttosto roseo. Confermato, del resto, dai numeri che vedono, non a caso, primeggiare i biancorossi in ben otto tabelle su dodici. Oltre che il maggior numero di punti all’attivo, la Vastese vanta, infatti, il miglior attacco e la miglior difesa (in coabitazione col Paterno) del girone. Ma il dato in assoluto più impressionante è quello relativo al rendimento esterno. Se si esclude il ko rimediato a Pineto proprio nel turno inaugurale, nelle restanti otto gare disputate lontano dall’Aragona, Tarquini e soci hanno sempre e solo vinto, concedendo agli avversari appena tre reti, peraltro subite in due sole gare. Il che sta a significare che sette volte su nove, l’attuale capolista ha vinto senza prendere gol. Di conseguenza, alle altre restano le briciole, anche se merita un grande plauso il Paterno di Fabio Iodice. Non foss’altro perché, fino a sabato scorso, i marsicani avevano gli stessi punti in classifica della rivale diretta. Che senza la loro ingombrante presenza avrebbe infatti già archiviato la stagione, lasciando le inseguitrici a lottare solo per un posto nei play off.

Al momento, comunque, la classifica dice che la promozione diretta è una questione privata tra le due battistrada. Il -10 accusato nei confronti della vetta dal Pineto, pare infatti un divario difficilmente colmabile, soprattutto alla luce del rendimento della prima in graduatoria. Pineto che, al netto degli infortuni e di qualche arbitraggio sfavorevole, ha comunque deluso le attese della vigilia, avendo dalla sua un organico da primato. Soprattutto per quel che riguarda il reparto offensivo. Anche San Salvo e RC Angolana (che il 3 gennaio, sul neutro di Ortona, si sfideranno nella finale di Coppa Italia) sono venute meno, in campionato, al loro ruolo. Soprattutto gli adriatici, considerati i più forti di tutti dal loro stesso presidente, mentre un capitolo a parte merita il Francavilla. Passato dai play off dello scorso anno al penultimo posto attuale, complice un attacco a dir poco anemico. Meglio consolarsi quindi con la matricola Morro d’Oro, una delle note liete di questa prima fase, al pari di Miglianico, Cupello e Capistrello.

Stefano De Cristofaro

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