Zauri: «Mi ha cambiato ruolo e carriera» Del Grosso e Capone: «Un vero maestro» 

«Sono arrivato all’Atalanta nel 1990, l’anno prima del suo ingresso nel settore giovanile, e ha lasciato il segno anche nella mia carriera». Il ricordo di Luciano Zauri, marsicano di Pescina,...

«Sono arrivato all’Atalanta nel 1990, l’anno prima del suo ingresso nel settore giovanile, e ha lasciato il segno anche nella mia carriera». Il ricordo di Luciano Zauri, marsicano di Pescina, attualmente tecnico del Pescara Primavera ed ex difensore dell’Atalanta. «Favini era una persona unica», continua Zauri, «avevo 13 anni, lui veniva al campo e ci dava tanti consigli. Persona eccezionale e uomo d’altri tempi. Fu lui a capire il mio vero ruolo, quello che mi ha permesso di fare tanti anni in serie A», ricorda l’ex nerazzurro. «All’inizio giocavo a centrocampo, poi fu Favini a consigliare al mio allenatore dei Giovanissimi, Rubagotti, di arretrarmi in difesa. Da terzino ho dato il meglio e la mia carriera è decollata definitivamente. Favini ero l’emblema dello spirito dell’Atalanta, fatto di lavoro, rispetto e sacrificio». Cristiano Del Grosso, terzino del Pescara, è stato all’Atalanta dal 2013 al 2015. «Unico e inimitabile», ha scritto sui social il 36enne difensore del Pescara. «Ho avuto a che fare con lui a Zingonia. Un vero maestro, era l’antologia del calcio giovanile e vedeva nei ragazzi quello che gli altri non vedevano. Un fuoriclasse e persona squisita». Christian Capone, in prestito al Pescara dalla Dea, è stato scoperto proprio da Favini. «Sei stato il primo a credere in me. Grazie di tutto maestro, riposa in pace», il pensiero affidato a Instragram dall’attaccante al secondo anno in riva all’Adriatico. «Grazie per avermi farmi fatto crescere sia come calciatore che come uomo», il ricordo social del centrocampista Filippo Melegoni, anche lui in prestito al Pescara dall’Atalanta, ma fermo ai box per infortunio.