Zavettieri: il mio maestro è Spalletti

Lega Pro, viaggio nel passato del tecnico che sta trascinando L’Aquila verso la vetta: ha lanciato Crisetig e giocato a calcio 5

L’AQUILA. La remuntada dell'Aquila fino al secondo posto in classifica nel girone B della Lega Pro ha un protagonista: Nunzio Zavettieri. Il tecnico calabrese sta facendo un vero e proprio capolavoro ai piedi del Gran Sasso. Dal suo arrivo sono ben ventidue i punti messi in cascina sui ventisette a disposizione. Se a questo si aggiungono le cinque vittorie di fila e i zero gol subiti in altrettante partite, beh, i numeri sono quasi da capogiro. Zavettieri però, non ci sta a passare per la star del momento: «Il merito è di tutti e la strada comunque è ancora lunga e tortuosa. Sto semplicemente cercando di tirare fuori il massimo dai ragazzi, grazie all'aiuto del mio staff e della società, partendo da un concetto per me fondamentale: è l'allenatore a dover essere funzionale ai giocatori e non il contrario».

Nativo di Reggio Calabria, la storia di Zavettieri nel mondo del calcio inizia da ragazzino in Calabria con le prime stagioni da calciatore in serie D.

Ma la vocazione per il lavoro fuori dal campo si nota presto. A ventidue anni il giovane Nunzio si trasferisce a Perugia per studiare Scienze Motorie all'Isef. Nel mentre decide di continuare a giocare, precisamente nell'Ellera Umbra, nella quale a quel tempo c'era pure Serse Cosmi. Il responsabile tecnico del club umbro, Renzo Cenci, vede in Zavettieri la propensione ad allenare e nonostante la giovane età, gli affida la gestione dei Pulcini. Non è però ancora il momento di appendere gli scarpini al chiodo. Dopo l'esperienza da allenatore-giocatore, è tornato in Calabria per iniziare a giocare nella serie A di calcio a 5. Sono arrivate soddisfazioni e risultati tanto da guadagnarsi il trasferimento nell'AC Milano Calcio a 5. In Lombardia Zavettieri hasaggiato la sua seconda esperienza da allenatore. Gli è stata, infatti, affidata, dopo un anno da giocatore, la gestione della neonata under 21 con cui ha vinto, addirittura, lo scudetto per la prima volta nella storia. Terminata la parentesi con il futsal, ad inizio anni Duemila, ecco l'inizio della vera e propria carriera da allenatore.

Si è fatto avanti il Venezia di Zamparini che gli ha affidato i Giovanissimi nazionali con cui Zavettieri è arrivato fino alle semifinali scudetto, vincendo anche la Nike Cup contro la Juve. Ecco poi la trafila sempre nei vivai prima dell'Udinese (Primavera, finali scudetto), quindi l'esperienza nel 2008-2009 da allenatore degli Allievi nazionali dell'Inter con cui perderà la finale scudetto contro la Fiorentina di Babacar (doppietta). La stagione all'Inter Zavettieri però, la ricorda in modo particolare: «Fu una grande annata a livello professionale. Di quella Inter mi è rimasto nel cuore Crisetig che lanciai proprio quell'anno da mediano davanti la difesa. Un ruolo che oggi in serie A nel Cagliari di Zeman sta interpretando alla grande».

Dei tre anni invece a Udine, dove ha conosciuto la compagna della sua vita Elisa, Zavettieri ricorda «i pomeriggi passati ad osservare gli allenamenti della prima squadra guidata da Luciano Spalletti, un vero maestro per la mia crescita professionale».

La prima vera avventura da allenatore della prima squadra è arrivata in Lettonia: con il Ventspils (2009-2010) ha partecipato anche ai preliminari di Champions League e ai gironi eliminatori di Europa League. Un anno importante prima del ritorno in Italia due stagioni fa al Bari in serie B, fino al capolavoro dello scorso anno dove, in coppia con Roberto Alberti, è arrivato ai play off per la serie A.

Il resto è storia di questi giorni, una pagina della carriera di Zavettieri che potrebbe diventare a giugno anche quella più bella e importante.

Giammarco Menga

©RIPRODUZIONE RISERVATA