CALCIO

Zeman, l’esonero col Pescara gli costa 3mila euro 

Il Collegio arbitrale sanziona il boemo che non era rientrato con la squadra dalla trasferta in Veneto: “Insubordinazione e dissidio con il club”

PESCARA. Alla fine, come era facile immaginare, tra il Pescara e l’ex allenatore Zdenek Zeman sono volati gli stracci anche in sede legale e il boemo ha perso la partita in tribunale. “Insubordinazione e dissidio con il club”, il Collegio arbitrale, a cui la società biancazzurra si è rivolta tempo fa presentando una vertenza contro il boemo, ha condannato Zeman, difeso dagli avvocati Centenaro e Bossi, al pagamento di una multa di 3.000 euro per non aver rispettato l’ordine della società che imponeva il rientro in autobus da Cittadella, lo scorso 3 marzo, dopo il ko del Tombolato della squadra biancazzurra.
Zeman invocava il diritto al riposo e al voto (elezioni del 4 marzo). Per questo motivo il Collegio arbitrale ha concesso le attenuanti, ma ha ribadito che l’allenatore doveva informare il club, rappresentato in sede legale dall’avvocato Vittorio Rigo. Non è passata, dunque, la questione di principio alla quale si era appellato l’ex tecnico del Pescara.
Il cosiddetto lodo arbitrale che ha stabilito la fondatezza dell’istanza presentata dal Pescara ha soddisfatto in parte la società biancazzurra, che puntava ad una multa ben più salata. Infatti, sommando l’ingaggio di Zeman a quello dei componenti del suo staff, in totale la multa poteva aggirarsi intorno ai ventimila euro in totale. In base all’accordo collettivo stipulato tra la Figc e l’Aiac (Associazione italiana allenatori calcio), in casi simili l’importo della multa non può superare il 30% di un dodicesimo del compenso annuo lordo.
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