Addio Paterna, imprenditore e sportivo

Originario di Bellante, ha finanziato calcio, basket e volley. Si è spento a Santo Domingo dove viveva da qualche anno

MO. «Un combattente generoso». Può essere questa la sintesi dell’essenza di Dante Paterna, imprenditore nato a Bellante 67 anni fa, noto soprattutto per essere stato presidente del Pescara calcio. Paterna è morto, dopo una lunga malattia, sabato alle 14,30 a Santo Domingo, dove viveva da qualche anno.

Sin da giovane Paterna è stato straordinariamente intraprendente. «Negli Anni 70 gestiva a Bellante», ricorda un suo amico dell’epoca, il sindaco Mario Di Pietro, «un negozio di elettrodomestici. Accanto a questo era impegnato nel sociale: fondò un circolo Arci e la sezione del Pci a Bellante Stazione. Fu anche candidato per la sinistra alle elezioni politiche. Aprì poi una piccola attività artigianale di produzione di borse, ma poi si dedicò all’ingrosso di elettrodomestici che aprì a Pescara e all’import-export. E’ stata una persona positiva, presente sia sul piano sociale che economico: con le sue attività ha dato lavoro a Bellante. Persona socievole, generosa, disponibile ad aiutare».

«Aveva dieci marce in più», così lo descrive Luca Cantoresi, amico e socio, «amante della vita semplice: la sua passione erano l’orto e la canna da pesca. Non lo trovavi mai nei circoli alla moda o alle cene ufficiali. E la sua decisione di trasferirsi a Santo Domingo rientra proprio in queste preferenze». Cantoresi racconta che Paterna, a cavallo fra gli anni Settanta e gli Ottanta, ha vissuto 10 anni ad Hong Kong, mantenendo comunque le imprese di elettronica e orologi che aveva in Italia. Poi la scelta di puntare sulla telefonia: nel 2000 aprì a Pescara, Milano e Napoli tre dei 10 Nokia point esistenti in Italia «e nel 2001 con la società Euro divenimmo distributori nazionali Nokia, avevamo il 50% del mercato in Italia», dice Cantoresi. I successi della Euro Cellulari, consentirono a Paterna di dedicarsi a un’altra passione: lo sport, arrivò a sponsorizzare anche la nazionale di calcio. In effetti ha speso buona parte della propria vita nel mondo dello sport, rappresentando e sponsorizzando squadre impegnate nel mondo del calcio, del volley e del basket. Il suo nome, probabilmente, rimarrà maggiormente legato a quello del Pescara, la società di calcio della quale Paterna rivestì il ruolo di presidente, dal 2004 al 2007. Non solo calcio: infatti Paterna sponsorizzò la squadra femminile di volley di Tortoreto, portando il sodalizio ai vertici nazionali, il Roseto Basket e l'Olimpia Milano.

Ma accanto alle rose, le spine. Paterna ha dovuto sostenere un processo per evasione fiscale, violazioni sull'Iva truffa ai danni dello Stato, per un'attività di compravendita di telefoni cellulari. Paterna, che era accusato di aver provocato un danno all'erario di oltre 18 milioni, era stato assolto, il 27 maggio, dal tribunale di Teramo assieme a Cantoresi. Ha saputo dell’assoluzione mentre era in ambulanza, diretto all’ospedale. Poco dopo è morto. Paterna viveva a Santo Domingo con la compagna Giuliana Coma. Era tornato a Teramo da novembre scorso a febbraio, quando si è aggravato ed è tornato a Santo Domingo. Lascia anche tre figlie: Stella, Claudia e Arianna. Per sua espressa volontà, la salma sarà rimpatriata, probabilmente sarà sepolto nella terra natia, a Bellante. I funerali sono previsti fra qualche giorno, il tempo di espletare le pratiche burocratiche.

(ha collaborato

Sandro Petrongolo)

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