Aggressione, dubbi sul tentato omicidio 

La Procura intenzionata a modificare in lesioni gravissime l’imputazione a carico del 38enne che ha picchiato il titolare

ROSETO. A tre giorni dall’aggressione nei confronti di Gianfranco Pigliacampo, il 50enne di Mosciano gestore del distributore Ip di Cologna Spiaggia attualmente ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Teramo, la posizione del suo aggressore, G.D.G., 38 anni, di Roseto, sembra destinata ad alleggerirsi. Da quanto si apprende nel corso delle prime indagini gli investigatori avrebbero infatti escluso ogni ipotesi di tentato omicidio a carico dell’uomo, per il quale già nelle prossime ore l’imputazione potrebbe cambiare in quella di lesioni gravissime.
A far escludere agli inquirenti ogni possibile volontà di uccidere da parte dell’indagato il fatto che abbia sferrato un unico pugno. Un pugno in seguito al quale Pigliacampo ha perso l’equilibrio andando a sbattere la testa contro il cordolo di un gabbiotto. Dalle prime indagini, inoltre, sarebbe emerso un quadro abbastanza chiaro anche dei fatti. Investigatori ed inquirenti hanno infatti accertato che effettivamente poco prima dell’aggressione il figlio del 38enne si era recato alla pompa di benzina per riempire una bombola di gpl, chiedendo di scalare il dovuto da un presunto credito di 20 euro vantato dal padre, e che Pigliacampo si era rifiutato di servirlo senza essere pagato. Certa anche l’interlocuzione telefonica tra il 38enne, chiamato dal figlio, e il gestore della pompa di benzina, al quale era seguita la decisione di G.D.G. di recarsi direttamente sul posto per chiarire la questione. Nonostante i testimoni ascoltati dai carabinieri avessero inizialmente sostenuto di non aver visto niente gli inquirenti sono dunque riusciti a ricostruire il quadro principale, che ha confermato il successivo arrivo di G.D.G. e quell’unico pugno sferrato contro il benzinaio. Al momento, invece, gli investigatori non avrebbero trovato conferme sul presunto credito vantato dall’uomo nei confronti di Pigliacampo né dell’atteggiamento minaccioso che quest’ultimo, secondo il racconto dell’aggressore, avrebbe mostrato nei suoi confronti. Tanto da spaventarlo e fargli sferrare istintivamente quel pugno. Le indagini, comunque, proseguono, per chiarire i contorni della vicenda. Intanto restano gravi ma stazionarie le condizioni di Pigliacampo che sabato, dopo l’aggressione, era arrivato cosciente in ospedale per poi aggravarsi ed entrare in coma. A soccorrerlo e a chiamare il 118 erano state alcune persone che si trovavano nelle vicinanze, mentre il suo aggressore si era allontanato di corsa per poi presentarsi spontaneamente, alcune ore dopo, dai carabinieri, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Andrea Ciannavei ed essere ascoltato dal pm Laura Colica, titolare del fascicolo.
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