Al pronto soccorso 24 ore, la Asl: «Paziente curato correttamente» 

L’anziano aveva protestato per aver passato tutta la notte dolorante su una barella senza diagnosi Per il primario facente funzioni Di Giangiacomo «non c’è nulla di sbagliato nella prestazione»

TERAMO. «Non ravvedo nulla di sbagliato nella prestazione erogata al paziente. Il fatto è che la prestazione non doveva arrivare al pronto soccorso».
Dopo la denuncia di R.D.M., 73 anni, di Montorio, che aveva raccontato i disagi vissuti per 24 ore al pronto soccorso del Mazzini, dove si era recato in seguito ad un forte dolore alla gamba, il primario facente funzioni Flavia Di Giangiacomo difende l’operato dei medici, dichiarando come il paziente sia stato adeguatamente assistito e curato. L’anziano, arrivato in ospedale alle 16,42 del 12 febbraio con un forte dolore alla gamba destra accompagnato da un eritema, aveva lamentato di aver atteso ore prima di essere visitato e aveva descritto una notte quantomeno tormentata, passata su una barella, in un posto di passaggio, senza ricevere alcun antidolorifico. «Si trattava di un codice di colore verde, quindi di una prestazione che poteva essere gestita in via ambulatoriale», spiega Di Giangiacomo, «il paziente aveva dolore da diversi giorni e il problema non rivestiva carattere di urgenza. Verosimilmente in una giornata più tranquilla avrebbe aspettato meno tempo, ma era una giornata con più di 30 codice gialli e 4-5 codici rossi che portano via tempo. Quindi i codici che possono essere gestiti ambulatorialmente vanno in coda».
Arrivato il suo turno, sottolinea la responsabile del pronto soccorso, l’anziano è stato sottoposto a tutti gli accertamenti. «In considerazione del suo stato di salute sottostante», continua Di Giangiacomo, «è stato sottoposto a vari accertamenti e i medici gli hanno effettuato una terapia infusionale endovenosa ritenuta in quel momento come la più opportuna anche alla luce di alcune allergie a farmaci da lui riferite». La responsabile del pronto soccorso aggiunge poi come l’anziano, alla luce delle diverse consulenze ed accertamenti a cui è stato sottoposto, compreso un eco-doppler alla gamba, sia stato dimesso non avendo patologie di rilievo in atto. «Gli esami hanno confermato come non fosse in atto nessun episodio di trombosi o flebite», continua, «e l’internista gli ha consigliato di farsi vedere da un dermatologo, che svolgendo solo attività ambulatoriale non era presente. Il signore allora ha protestato che sarebbe dovuto tornare il giorno successivo, ma la collega gli ha fatto presente che non era urgente e che poteva prenotare la prestazione tramite Cup». L’anziano, però, secondo Di Giangiacomo, avrebbe preferito tornare il giorno dopo. «È stato così sottoposto a visita», conclude, «che ha confermato il fatto che avesse solo un’infezione cutanea, cosa che in un paziente con le sue patologie di base può accadere, e gli è stata prescritta la terapia».
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