Alba e Villa Rosa perdono la Bandiera blu

La decisione nel giorno in cui Giovannelli riottiene la balneabilità nella sua zona

 ALBA ADRIATICA. Alba e Villa Rosa, bandiere blu sospese. Il verdetto è scritto da ieri pomeriggio sulla home page del sito www.bandierablu.org della Fee che le assegna. Ed è un verdetto persino più pesante degli avvisi di garanzia che la procura di Teramo sta per inviare per il depuratore di Villa Rosa, perché è lì che, secondo il pubblico ministero Laura Colica, c'è la chiave dell'inchiesta sul mare inquinato, la moria di pesci e le 85 enteriti che hanno colpito i bimbi.  Un depuratore gestito al risparmio - dice l'accusa - la cui manutenzione ora è sospetta. Quindi non è un problema di sovraccarico estivo. Gli ultimi dati dell'Arta dicono di 4mila escherichia coli per millilitro allo sbocco dell'impianto gestisto dalla Ruzzo reti. La procura quindi ha ordinato anche analisi a monte, per vedere se il depuratore fa il suo dovere oppure no. Come ormai è evidente. Sono le analisi più recenti, quelle segretate dal pubblico ministero, che ieri hanno rivelato valori ancora altissimi su Martinsicuro ma hanno assolto Alba dove la quantità dei batteri fecali, dopo una settimana da allarme rosso, è scesa sotto i limiti di legge. Così il sindaco Franchino Giovannelli - prima di sapere del drastico vedetto della Fee che gli ha sospeso le bandiere blu, ancora esposte sulla spiaggia - ha annunciato di aver tolto il divieto di balneazione, esteso venerdì scorso fino a 300 metri a sud del Vibrata. Ed ha convocato una conferenza stampa per le 11,30 di oggi dopo che alle 9,30 alla foce del Vibrata arriverà Gianni Chiodi, perché ormai l'emergenza mare inquinato ha una valenza regionale. Per l'Arta il fiume è ancora inquinato e a Martinsicuro la situazione peggiora. A 100 metri a nord dalla foce del Vibrata l'escherichia coli ha raggiunto 1900 unità per millilitro, contro un limite di 500. Ma come funziona un depuratore? Per sommi capi, la prima fase di lavorazione delle acque reflue convogliate è la cosiddetta "sgrigliatura": attraverso un sistema di filtraggio si trattiene la materia solida mentre la parte liquida, carica dal punto di vista chimico e batteriologico, finisce in un'altra vasca. Qui l'impianto ossigena i liquami e grazie ad altri prodotti chimici rende biodegradabili i vari veleni riducendo la carica batterica. Alla fine si ottiene un'acqua bianca ideale per irrigare nei casi migliori mentre dal fondo delle vasche vengono raschiati i fanghi pericolosi.Sotto accusa, quindi, sono i filtri.  Ma arrivano anche dati buoni da Tortoreto, dove l'acqua prelevata il 17 agosto dall'Arta è batteriologicamente nella norma e questo fa sorridere e conforta il sindaco Gino Monti. «Tortoreto si tiene stretta la Bandiera blu, dimostrando di saper mantenere pulito il suo mare. La cosa fa piacere ai cittadini, ai turisti e agli operatori ancora di più», conclude il sindaco.

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