Agricoltura 

Allarme per la cimice asiatica 

Se ne parla in un seminario scientifico all’istituto agrario di Atri

ATRI. L’istituto tecnico agrario Zoli di Atri, in collaborazione con l’entomologa Lara Maistrello del dipartimento di scienze della vita dell’università di Modena e Reggio Emilia, organizza un seminario scientifico, dopo quello tenuto all’università D’Annunzio di Chieti-Pescara, per spiegare l’emergenza della cimice asiatica che invade anche le colture d’Abruzzo.
L’incontro, in programma domani dalle ore 10 nell’aula magna dell’istituto tecnico agrario di Atri, è aperto alle studentesse e agli studenti dell’istituto nonché alle associazioni di categoria e le aziende del settore agricolo che intendono partecipare all’iniziativa.
«L’Halyomorpha halys, nota come cimice marrone marmorizzata», spiega una nota dell’istituto Zoli, «è un insetto mangiatutto originario dell’Asia orientale che cresce in maniera esponenziale e si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo come un pericoloso parassita di molte colture agricole. L’impatto globale dell’insetto è evidenziato da moltissime pubblicazioni specialistiche ma occorre informare gli operatori del settore agricolo sulle modalità di infestazione e sui comportamenti di difesa da adottare. La cimice asiatica non risponde ai pesticidi, è necessario pertanto trovare soluzioni alternative che salvaguardino l’agricoltura. Ovunque è comparso l’insetto ha creato danni per milioni di euro in perdite di frutteti e colture orticole. In questo periodo è presente in quasi tutta Italia e sta causando enormi problemi soprattutto nelle zone nord-est della penisola. Dal 2017 la cimice asiatica è arrivata anche nelle regioni del centro e sud Italia, il pericolo principale è legato alla possibile infestazione di piante di l'ulivo e agrumi». Per ulteriori informazioni e per le iscrizioni telefonare ai numeri 340-5798805 oppure 339-1142068.