I faldoni del processo Castrum iniziato oggi a Teramo (foto Luciano Adriani)

Appalti e tangenti a Giulianova, anche la Asl sarà parte civile 

Oggi a Teramo la prima udienza per gli otto imputati: tra loro la dirigente Mastropietro e l’ex assessore comunale Di Giacinto

GIULIANOVA. Non c’è solo il numero degli imputati (otto), ma anche quello dei testi (più di 150) e delle parti civili a fare del processo Castrum uno dei più complessi e corposi approdati nel palazzo di giustizia teramano. Con la pesante accusa di corruzione a carico di dipendenti pubblici e politici che la Procura (i pm Andrea De Feis e Luca Sciarretta titolari del fascicolo) cercherà di dimostrare in quella che si annuncia già una lunga e sfaccettata istruttoria su un presunto giro di appalti e tangenti a Giulianova. Oggi il via con la prima udienza riservata alla costituzione delle parti civili, alla produzione delle liste testi e, come appare prevedibile, alla massiccia presentazione di eccezioni che le difese solleveranno davanti al collegio presieduto da Alessandro Iacoboni.
Oltre al Comune di Giulianova e ad alcuni imprenditori, si costituirà parte civile anche la Asl. Non ci sarà Giulianova Patrimonio, la società partecipata dal Comune. «Al momento non si è ritenuto di doversi costituire», dichiara l’amministratore unico Luca Ranalli, «c’è sempre la possibilità del ricorso in sede civile una volta definito l’esito del processo penale».
In aula la battaglia tra pubblica accusa e difesa, con la prima forte di un impianto accusatorio frutto di oltre due anni di intercettazioni ambientali e decisa a dimostrare in aula il presunto giro di appalti e mazzette che a maggio ha portato ad otto arresti per corruzione, tentata concussione, abuso d’ufficio, falsità in atti pubblici in materia di edilizia ed urbanistica. Accuse che le difese respingono con forza (il collegio difensivo è composto dagli avvocati Guglielmo Marconi, Gennaro Lettieri, Luca Di Eugenio, Martina Barnabei, Stefano Cappellu, Luigi Ferretti, Gianfranco Iadecola).
Davanti al collegio otto imputati finiti a processo con il giudizio immediato: il dirigente comunale Maria Angela Mastropietro (ora sospesa); il marito imprenditore Stefano Di Filippo; il funzionario dell’Asl Carmine Zippilli; l’imprenditore ed ex assessore al Comune di Giulianova Nello Di Giacinto; l’ex amministratore unico della società municipalizzata Giulianova Patrimonio Filippo Di Giambattista; Sergio Antonilli, collaboratore della società di De Filippo, i fratelli imprenditori giuliesi Andrea e Massimiliano Scarafoni. E’ in un’amalgama di soldi e incarichi alla società del marito in cambio di lavori e favori che la Procura scolpisce il ruolo della Mastropietro: perchè è in lei, fino all’anno scorso a capo dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Giulianova (dopo l’inchiesta era stata spostata nel settore finanziario), che i pm De Feis e Sciarretta individuano il dominus del sistema appalti e mazzette a Giulianova .
Almeno dal 2013, ipotizzano i magistrati, nella ricostruzione diventata colonna portante della corposa ordinanza con cui a maggio il gip Domenico Canosa ha accolto le loro richieste di misura cautelare per gli otto.
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