Appalti, il Comune pensa di lasciare la stazione unica 

L’idea per velocizzare le procedure: un consorzio tra enti La maggioranza discute anche di un impianto di cremazione 

GIULIANOVA. Nella riunione di maggioranza di giovedì scorso, tra le altre cose, si è parato della possibilità di uscire dalla Suap, la stazione unica appaltante provinciale. Alla base della decisione, che potrebbe essere assunta a breve, ci sarebbe la volontà, da parte dell’amministrazione comunale, di velocizzare le procedure per la gestione delle gare d’appalto. In pratica verrebbe costituito un consorzio al quale aderirebbero anche altri enti locali.
L’organismo, secondo le volontà emerse, dovrebbe garantire una maggiore speditezza in merito alla formulazione dei bandi e le relative procedure per gli appalti. Attualmente la Provincia di Teramo sta gestendo il bando riguardante la realizzazione della caserma dei carabinieri per il quale sono pervenute ben 383 offerte economiche da ogni parte d’Italia. Il vaglio della documentazione è ancora in corso ed è probabile che i risultati della gara si possano conoscere entro giugno, salvo ricorsi. Il decreto legislativo 50/2016 prevede l’obbligo di aderire ad una centrale unica di committenza . Se la stazione appaltante è un Comune non capoluogo di provincia, nel caso in cui promuova una procedura ordinaria, dovrà far ricorso ad una centrale di committenza o a soggetti aggregatori qualificati. Oppure ad unioni di Comuni costituite e qualificate come centrali di committenza. C’è anche la possibilità di associarsi o consorziarsi in centrali di committenza nelle forme ammesse. Infine è possibile ricorrere alla stazione unica appaltante costituita negli enti di area vasta, come nella situazione attuale per il Comune di Giulianova che si rivolto alla Provincia.
Nella riunione di maggioranza si è parlato anche del piano industriale della Giulianova Patrimonio, all’interno del quale è prevista la realizzazione di un impianto di cremazione che potrebbe essere costruito nella zona industriale di Colleranesco. Altri punti trattati il sito dell’ex tiro a volo e l’immobile che ospitava il mercato coperto in piazza Dalla Chiesa.
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