Asl Teramo, più di sette mesi per un’elettromiografia

Un paziente protesta: «Ho dolori lancinanti non posso aspettare tanto» Tante prestazioni con lunghe attese: 399 giorni per una visita endocrinologica

TERAMO. Sette mesi e mezzo per un’elettromiografia. Per Valentino Dio Giuseppe equivale a una condanna a soffrire tutto il tempo di dolori lancinanti ai polsi e alle spalle. La il verdetto, al centro unico di prenotazione di Teramo, è stato questo: il primo esame possibile sarà il 4 febbraio 2013 alle ore 17 nel reparto di neurologia del Mazzini.

«Soffro ormai da tempo di dolori alle spalle e soprattutto ai polsi, tanto che la mattina riesco a malapena a farmi la barba», racconta Di Giuseppe, che abita a Villa Falchini, «ho fatto delle terapie con macchinari e massaggi, sempre in strutture private perchè alla Asl si aspetta tanto anche per queste prestazioni. Però non hanno avuto un effetto risolutivo, per cui il medico di base ha prescritto l’elettromiografia, per capire da che cosa hanno origine i dolori. Finora, per le altre terapie, ho speso 250 euto. Se faccio quest’esame da privati oppure alla Asl ma nella modalità “intramoenia” che consente in parte di ridurre le file, dovrò pagare altri soldi. Non so, secondo me la Asl lo fa apposta a non fare niente per ridurre i tempi di attesa. Il governatore Chiodi ha detto che ha risanato i conti della sanità: è vero, ma ormai è tutto a pagamento. Anche chi è esente dal pagamento del ticket come me, a causa delle lunghe file è costretto a pagare per sottoporsi a esami e prestazioni di vario genere. Alla fine dovrò cedere: se continuano i dolori dovrò farmi l’elettromiografia a pagamento».

Le liste d’attesa. La testimonianza del paziente di Villa Falchini è lo specchio di una situazione non certo rosea alla Asl di Teramo, soprattutto per alcune prestazioni sanitarie Si sono susseguiti nel tempo progetti specifici per abbattere le file che però, a quanto pare, non hanno avuto effetto. Pochi giorni fa il direttore generale Giustino Varrassi ha annunciato che avrebbe potenziato l’attività “intramoenia” con un milione per cercare di risolvere il problema.

D’altronde all'ospedale di Atri si sfiorano i 400 giorni d'attesa per svolgere una visita endocrinologica: è il dato eclatante che connota ancora una volta, in negativo, la sanità teramana. I 399 giorni del "San Liberatore" non sono però l'unico elemento ad oltrepassare un anno di attesa: osservando i dati contenuti nel sito internet della Asl, è possibile trovare altri tempi d'attesa esorbitanti. Sempre ad Atri, occorrono 386 giorni per poter effettuare un ecodoppler ai tronchi sovraortici, mentre al "Mazzini" di Teramo tra la prenotazione e lo svolgimento di una mammografia bilaterale o monolaterale passano 379 giorni. Insomma, i pazienti sono costretti ad attendere più di 12 mesi per poter usufruire delle prestazioni sanitarie, oppure sono costretti a rivolgersi alle strutture a pagamento o fuori regione. L’alternativa è l’”intramoenia”, in cui il personale Asl esegue esami e visite fuori dell’orario di lavoro consueto, ma si deve pagare un ticket maggiorato.

Ci sono altri esami che superano i 300 giorni d'attesa: 330 giorni per un'ecografia alla tiroide e 316 per una visita di chirurgia vascolare (con ecocolordoppler) a Teramo, 311 per una seduta di terapia educazionale del paziente diabetico ad Atri. Non si può di certo dire che vada meglio per esami con file comprese fra i 7 e nove mesi: a Teramo, per una risonanza magnetica al braccio o al ginocchio, è necessario attendere 270 giorni, 224 per un'elettromiografia; al "San Liberatore" di Atri occorrono 256 giorni per una visita senologica, 209 giorni per una seduta di magnetoterapia. All'ospedale di Sant'Omero occorre aspettare 228 giorni per potersi sottoporre a un'ecografia, ad esempio all'addome o al seno. I dati che compaiono sul sito della Asl sono pressochè identici a quelli che potevano essere reperiti un mese fa, quando Il Centro effettuò un controllo delle liste d'attesa.©RIPRODUZIONE RISERVATA