TERAMO

Assalto al cantiere, la No Tav Chiara Zenobi assolta dall'accusa di terrorismo

La giovane tortoretana condannata a tre anni e sei mesi per detenzione di armi da guerra e danneggiamento

TORTORETO. C’è anche la tortoretana Chiara Zenobi tra i quattro No Tav che  questa mattina  sono stati assolti dall’accusa di terrorismo dalla corte d’assise di Torino per l’assalto al cantiere di Chiomonte nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013. I quattro attivisti No Tav (con Chiara Zenobi c’erano Niccolo Blasi, Mattia Canotti e Claudio Alberti) accusati di eversione sono stati assolti perché il fatto non sussiste dall'accusa di terrorismo per la quale i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo avevano chiesto la condanna a nove anni e mezzo.
Gli imputati sono stati condannati a tre anni e sei mesi per gli altri capi d'imputazione, cioè detenzione di armi da guerra (in relazione all'uso di bottiglie molotov), danneggiamento seguito da incendio e violenza a pubblico ufficiale. Delle parti civili solo Ltf, la società incaricata di realizzare la Torino-Lione, ha ottenuto il diritto a un indennizzo, che è stato negato all'Avvocatura dello Stato e a un sindacato di polizia che si era costituito parte civile.
Va detto che già nei mesi scorsi, dopo un ricorso della difesa, la Cassazione si era espressa non ravvisando gli estremi del terrorismo. La sentenza della corte d'assise, presieduta da Pietro Capello, è stata ascoltata in silenzio dal folto pubblico di simpatizzanti No Tav presenti nell'aula bunker del carcere di Torino, che al termine della lettura sono esplosi in un lungo applauso e poi hanno scandito slogan "Libertà! Libertà!". Abbracci e lacrime tra i quattro No Tav che, prima di lasciare la cella dell'aula bunker, hanno stretto a lungo le mani dell'avvocato Claudio Novaro, che ha capeggiato il pool dei legali difensori. «L'accusa di terrorismo era manifestamente infondata. E' una vittoria su tutta la linea» ha commentato Novaro. Attualmente la Zenobi è detenuta nel carcere di Rebibbia.