Atri, i furbetti del cartellino non erano furbetti

Archiviate le posizioni di dieci amministrativi, tecnici e operatori sanitari. Chiesto il rinvio a giudizio solo per un dirigente medico del distretto sanitario

TERAMO. Il cartellino marcatempo al distretto sanitario di Atri veniva utilizzato in maniera sicuramente scorretta, ma non sarebbero emerse prove di un danno economico per l'azienda sanitaria «mancando elementi inconfutabili circa l'assenza dal servizio» degli indagati, che «si deve ritenere , verosimilmente, sfruttassero l'azione dei colleghi solo per evitarsi il passaggio presso l'uscita». Sono alcuni dei passaggi chiave della richiesta di archiviazione del pm Andrea De Feis per 10 degli 11 indagati nell'inchiesta sui presunti assenteisti al distretto di Atri. La richiesta è stata accolta dal gup Mauro Pacifico che ha dunque archiviato le posizioni di amministrativi, tecnici ed operatori sanitari. Diversa la posizione dell'11esimo indagato, un dirigente medico in forza al distretto sanitario, per il quale, al contrario, il pm Andrea De Feis ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa e false attestazioni o certificazioni. Al dirigente viene contestato di aver fatto risultare la sua presenza al lavoro, in quattro giornate, mentre in realtà si sarebbe allontanato senza timbrare il badge. Stessa contestazione gli viene rivolta per altre 4 giornate nelle quali però avrebbe successivamente corretto manualmente le false timbrature evitando così che l'ente gli erogasse le somme non dovute. L'inchiesta era scattata un anno fa dopo che alcune segnalazioni arrivarono sul tavolo della Guardia di finanza di Giulianova, con i fatti contestati dalla Procura che riguardavano un periodo compreso tra maggio e giugno del 2014.