Bimba muore a 3 anni: medici a giudizio

Accusati di omicidio colposo, la pediatra e il rianimatore dell’ospedale di Sant’Omero saranno processati a dicembre

TERAMO. E’ morta ad appena tre anni, dopo quella che sembrava una banale influenza. Un malessere per cui la piccola Sara Rapini di Tortoreto fu portata dai genitori all’ospedale di Sant’Omero. Ieri il gip Giovanni de Rensis ha ha rinviato a giudizio due medici che presero in cura la piccola, la pediatra Mariangela Ferrari (che adesso lavora in altra Asl) e il rianimatore Pietro Dursi (ancora in forze al “Val Vibrata”). Entrambi sono accusati di omicidio colposo.

Tutto nasce dall’esposto presentato alla procura dai genitori, Doviglio Rapini e Felicia Roteliuc Lacramioara, chiedendo chiarezza su quanto accaduto quel terribile 27 dicembre 2009.

Sara passa il Natale con una febbriciattola che va e viene, accompagnata da vomito. Il malessere si aggrava la nottata del 26. Alle prime ore del 27 i genitori, allarmati, chiamano guardia medica e 118 che non danno indicazioni univoche per cui alla fine portano la piccola all'ospedale di Sant'Omero, dove arriva poco dopo le 8,30. «Al pronto soccorso», raccontano i genitori, «ci viene assegnato un "codice verde" (situazione clinica non grave, ndr) e ci parlano di probabili malanni stagionali. Senza nemmeno una reale visita ci dicono che potevamo tornare a casa, ma noi abbiamo insistito per una visita pediatrica». Sara viene dunque portata in pediatria, le misurano pressione, temperatura e le fanno una flebo. «Le sono state fatte anche due iniezioni di cortisone e si è tentato, senza esito, di fare il prelievo del sangue: la dottoressa non riusciva a trovare la vena», ricordano i genitori.

Intorno alle 12 le fanno una «flebo shock» - questo hanno potuto capire i genitori - con grande agitazione del personale sanitario per evidenti difficoltà nella terapia, non si riesce con tutta probabilità a trovare una vena. «Nel primo pomeriggio, alle 14, la dottoressa di turno ci riferisce di non essere riuscita ad effettuare il prelievo e che a questo punto era urgente il trasferimento all'ospedale di Ancona dove la bambina giunge verso le 16 con l'ambulanza».

Al Salesi dopo un'ora di spasmodica attesa senza avere notizie, tre medici danno alla mamma e al papà la terribile notizia: Sara è morta per arresto cardiaco. L'autopsia, in un primo tempo negata, viene autorizzata dalla famiglia - assistita dagli avvocati Luigi Di Bonaventura e Dario Avolio del foro di Teramo - e si svolge il 29. Le indagini sono state condotte dal pm Irene Scordamaglia -anche se ieri in aula era presente il pm Greta Aloisi - e si basano anche sulla consulenza di parte dell’anatomopatologo Cristian D’Ovidio. Dalle carte pare che la piccola avesse una leucemia mieloide acuta non diagnosticata. Secondo l’accusa i medici avrebbeo omesso in incannulare una vena centrale. Il processo è stato fissato il 5 dicembre. Pietro Dursi sarà difeso da Gabriele Rapali mentre Mariangela Ferrari da Marco Femminella. La Ferrari è stata già condannata a due anni e quattro mesi in primo grado per l’omicidio colposo della bambina di 6 anni Maria Teresa Nallira e per la falsificazione della cartella clinica. Condanna contro cui il difensore ha presentato già richiesta di appello.

(a.f.)

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