Bocciati gli autovelox che sembrano bidoni

La prefettura ordina di toglierli a Sant’Omero e Controguerra.

SANT’OMERO. Via gli “speed check” dai centri abitati di Controguerra e Sant’Omero. La prefettura di Teramo li bolla come irregolari perché non consentono la contestazione immediata dell’infrazione. E’ quanto è emerso da un incontro che si è svolto in prefettura con i comandanti delle polizie municipali, alla luce delle riforme introdotte dal codice della strada e dal “pacchetto sicurezza”. Per maggiore sicurezza la prefettura ha inviato un quesito al ministero chiedendo chiarimenti sul futuro di queste apparecchiature. Il tavolo tecnico, dunque, ha stabilito l’ illegalità di quei gabbiotti simili a bidoni della spazzatura che a Sant’Omero sono disseminati lungo la Sp 259, sulla provinciale a Villa Ricci e lungo la Sp 8 del Salinello.

A Controguerra invece sono stati posizionati lungo via D’Annunzio e contrada San Giovanni. Diventati spauracchi degli automobilisti, gli speed control dovranno ora essere rimossi dal ciglio delle strade vibratiane anche perché sono stati qualificati come pericolosi per l’incolumità dei conducenti. Infatti non posso essere illuminati e soprattutto il lampeggio dei led posti lateralmenti ai rilevatori di velocità - nella cui pancia vengono installati gli autovelox - traggono in inganno. A Sant’Omero l’amministrazione comunale guidata da Alberto Pompizi li ha ereditati dal precedente governo che aveva preso a cuore le richieste di molti cittadini che lamentavano scorribande di giorno e di notte lungo la strada provinciale 259 e nei centri abitati.

Così, seguendo l’esempio di Controguerra, la giunta Fucilitti decise ad aprile di installare i “gabbiotti” mai entrati in funzione. Finora, sia al Comune di Controguerra che di Sant’Omero, il noleggio degli speed check non è costato nulla. A Sant’Omero il controllo sulla circolazione stradale si fa con il telelaser. L’amministrazione Fucilitti, al tempo della stesura della convenzione fece inserire una postilla in cui era stato previsto che, qualora fossero mutate le normative di riferimento, la convenzione sarebbe stata rivista. In Abruzzo la questione riguarda anche la città di Francavilla al Mare che ha installato gli “speed check”.