Brucchi al prefetto: «Basta migranti, ne abbiamo già troppi» 

I nuovi sbarchi previsti sulle coste italiane mettono in allarme il sindaco. «Non si tratta di xenofobia o insensibilità, stiamo già facendo la nostra parte»

TERAMO.. «Basta migranti». Il sindaco Maurizio Brucchi chiude le porte all'arrivo di altri rifugiati sul territorio comunale. L'indisponibilità ad accogliere nuovi stranieri che approdano sulle coste italiane il primo cittadino l'ha comunicata ieri al prefetto Graziella Patrizi. «A breve ne arriveranno 10mila ed entro fine anno saranno in tutto 40mila i migranti che sbarcheranno sul suolo nazionale», osserva Brucchi, preoccupato dall'impatto che sarà prodotto dall'imponenza di queste cifre, «ma noi non possiamo prenderne altri». Non si tratta d'insensibilità o di xenofobia, precisa il primo cittadino. «Stiamo già facendo la nostra parte», chiarisce, «e abbiamo tanti altri problemi da risolvere e su cui il governo deve darci risposte più che aumentare le difficoltà». Il Comune ha già accolto cento migranti di "seconda accoglienza", nel senso che sono stati sottoposti alle prime verifiche sul loro status di rifugiati, aderendo al progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che prevede, oltre all'alloggiamento, anche iniziative per il loro inserimento in attività lavorative socialmente utili. A loro se ne sono aggiunti altri 96 provenienti dai Cas (centri di accoglienza), tramite la prefettura, e ospitati in diverse strutture sparse sul territorio: 32 nella comunità Villa Emmaus, 50 al Team Horse e 14 nell'albergo "Il Gigante" di San Nicolò. «In questo caso si tratta di migranti non ancora controllati», tiene a precisare il sindaco, «gli ultimi 14 li abbiamo accolti di recente e vanno considerati anche i 29 minori non accompagnati per i quali spendiamo giustamente 396mila euro l'anno».
I 196 stranieri ospitati in città superano la quota di 178 fissata per Teramo dal piano di accoglienza stilato dall'Anci, l'associazione dei comuni italiani. Il tetto massimo, insomma, è già stato superato e il Comune deve anche pensare alla propria popolazione residente. «Per il governo il terremoto non c'è più, ma siamo ancora in piena emergenza», sottolinea il sindaco, «il patrimonio edilizio privato è in ginocchio, gli sfollati sfiorano i cinquemila e tanti cittadini che stanno ancora in hotel vogliono tornare al più presto nelle loro case». Queste sono le problematiche alle quali il sindaco continua a dare priorità. «Il governo invece», conclude, «pensa alla legge sullo ius soli che la maggior parte degli italiani non vuole».
Gennaro Della Monica
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