Brucchi: su 7 assessori non c’era accordo 

Il sindaco spiega la contestata scelta degli otto nomi: «Può non piacere, ma adesso pensiamo ai problemi della città»

TERAMO. «A qualcuno può anche non piacere, ma ora pensiamo ai problemi della città». Il giorno dopo il varo della giunta a otto assessori, che fa masticare amaro i dissidenti della maggioranza, il sindaco Maurizio Brucchi chiede agli alleati di rimettersi in carreggiata. «La crisi per il nono assessore ci poteva stare», ammette, «ma la giunta ha lavorato bene e questo è l'assetto più giusto per continuare l'attività fino alla conclusione della consiliatura». Rispetto all'assetto precedente all'azzeramento della giunta di inizio giugno, dal nuovo organigramma è rimasto fuori solo Silvio Antonini, esponente di "Futuro in", nominato assessore appena tre mesi fa. Anche nella riassegnazione delle deleghe c'è stato un solo cambiamento: il passaggio dell'incarico di vicesindaco da Mirella Marchese (Forza Italia) a Alfonso Dodo Di Sabatino (Teramo soprattutto). Nei confronti della nomina in giunta di quest'ultimo si erano levate nelle settimane scorse voci critiche da parte dei dissidenti Alfredo Caccioni, Vincenzo Falasca e Domenico Sbraccia che puntavano su un drastico taglio a sei del numero degli assessorati. Brucchi, però, dopo infruttuosi tentativi di mediazione, ha preteso dalla maggioranza carta bianca sulla formazione della nuova giunta e il giorno dopo ha nominato gli otto assessori. «I consiglieri mi hanno lasciato libertà di scelta e ho tenuto un comportamento lineare», afferma, «alla fine ho deciso io perché sulla soluzione a sette assessori non si trovava la quadra e non ne saremmo mai usciti». La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il no secco pronunciato dai dissidenti nel fine settimana all'attribuzione del terzo assessorato ai gattiani di "Futuro in". A quel punto Brucchi ha rotto gli indugi, ha ottenuto piena autonomia di manovra e visto che sui sette assessori non c'era accordo ne ha nominati otto. Si è evitato così il dilemma della scelta tra i due assessori dell'Ncd Mario Cozzi e Valeria Misticoni, che sono rientrati entrambi in carica. I dissidenti volevano un esterno come settimo assessore, ma anche su questo non sono stati accontentati. «Ho contattato alcuni tecnici che avrebbero potuto ricoprire questo ruolo», rivela il primo cittadino, «ma nessuno si è reso disponibile». Così "Futuro in" ha riportato in giunta il suo terzo rappresentante, confermando Eva Guardiani. «Il numero degli assessori non interessa a nessuno», chiosa Brucchi, «rimettiamo al centro le problematiche della città». La partita con i dissidenti, però, non è ancora chiusa. Caccioni, Falasca e Sbraccia hanno firmato il documento politico-programmatico, ma per loro non si tratta di un avallo preventivo a qualsiasi scelta e oggi chiariranno da che parte stanno.
Gennaro Della Monica
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