Carenza di sangue, crollo di donazioni 

Cento sacche in meno rispetto al 2017, la Fidas allestisce banchetti nelle sagre e raccoglie 150 iscrizioni in pochi giorni

TERAMO. Donazioni di sangue, non c’è verso di invertire il trend negativo. Attualmente all’ospedale di Teramo, rispetto all’anno scorso, il bilancio delle donazioni è “in rosso”: cento sacche in meno rispetto allo stesso periodo del 2017.
Ma alla Fidas non gettano la spugna, anzi intensificano gli sforzi per svegliare le coscienze e trovare nuovi donatori. Gli operatori hanno deciso di fare una campagna a tappeto nelle sagre. Sono stati già presenti con banchetti alla sagra di Campovalano e a quella di Poggio Cono. Da ieri alla sagra del calzone in atto a Scapriano c’è un banchetto Fidas e da oggi stesso sforzo anche per “Tacchinando” a Canzano. Gli sforzi vengono ricompensati. Ci sono già 150 nuove iscrizioni. Questo non vuol dire che gli iscritti si trasformeranno automaticamente in donatori, ma il numero fa ben sperare.
«Nonostante un’estate non caldissima anche quest’anno abbiamo avuto un forte calo di donazioni, circa 100 in meno rispetto all’anno scorso quando c’era era stato già un calo molto importante», spiega Gabriella Di Egidio, presidente della Fidas, «Noi della Fidas ce la mettiamo tutta, siamo presenti come non mai con banchetti informativi in tutte le sagre o in altri eventi estivi nella provincia di Teramo e raccogliamo iscrizioni di aspiranti donatori. Ad onor del vero riusciamo anche a iscrivere tanti aspiranti che chiamati dalla nostra segreteria vengono a fare il primo controllo. Ma poi con la donazione differita adottata dal servizio trasfusionale di Teramo, purtroppo molti di loro non tornano per la donazione dopo il canonico mese». In pratica l’aspirante donatore va al centro trasfusionale, fa le analisi propedeutiche alla donazione ma poi aspetta un mese in modo da riflettere e prendere una decisione consapevole e duratura. Spesso in questo lasso di tempo, soprattutto i più giovani, si “perdono”.
«Noi facciamo appello soprattutto ai donatori periodici affinché si ricordino di venire a donare e di pensare a tutte quelle persone che non solo non possono andare in vacanza ma che hanno bisogno di sangue solo per vivere, e scusate se è poco», conclude la presidente.
A remare contro anche le zanzare: ce ne sono di positive al West Nile virus in molti centro del Nord Italia, per cui se qualche volontario si è spostato al Nord non può donare per 28 giorni.
Il risultato è che se nel 2016 sono state prodotte 4.469 sacche di sangue, nel 2017 4.069 e il 2018 non lascia ben sperare: attualmente siamo sotto la media dello stesso periodo dell’anno scorso.
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