Cartone: «Chiedevo solo come privato»  

L’ex presidente del consiglio comunale sentito come teste sui contatti con la Mastropietro per la lottizzazione delle Palme

GIULIANOVA. «Quando ho chiesto alla Mastropietro del piano di lottizzazione Lido delle Palme l’ho fatto solo da privato cittadino». Così l’ex presidente del consiglio comunale di Giulianova Jurghens Cartone parla in aula nella sua veste di teste citato dalla difesa in quella che è una delle ultime udienze dell’istruttoria dibattimentale del processo Castrum su un presunto giro di appalti e mazzette con 12 imputati tra imprenditori, ex amministratori e funzionari pubblici. Tra questi il dirigente comunale dell’ufficio tecnico di Giulianova Maria Angela Mastropietro (ora sospesa). Cartone, citato proprio dalla difesa della dirigente rappresentata dall’avvocato Guglielmo Marconi, nel 2016 era presidente del consiglio comunale e componente del direttivo del consorzio di lottizzazione delle Palme in quanto comproprietario di un terreno insieme ai familiari (attualmente non ne fa più parte). «Sul fronte politico non ho mai preso parte a deliberazioni riguardanti il piano di lottizzazione perché nella mia posizione di presidente ero in conflitto d’interesse», ha detto in aula Cartone, «ho avuto occasione di parlare con la Mastropietro del piano come privato cittadino. Ho chiesto delle informazioni squisitamente tecniche che riguardavano la riperimetrazione. In alcune occasioni, sempre come privato, ho partecipato ad un incontro tra i progettisti del piano incaricati dal consorzio e la Mastropietro su questioni tecniche».
La Procura sostiene che la Mastropietro in cambio di alcune facilitazioni all’iter del piano abbia ottenuto la promessa dell’ affidamento di un appalto di tre milioni che sarebbe stato stipulato dal consorzio Lido delle Palme con la società Rima, di fatto gestita dal marito Stefano Di Filippo (anch’egli imputato). «Il direttivo del consorzio», ha detto Cartone rispondendo ad una domanda relativa proprio alle opere di urbanizzazione, «non ha mai discusso dell’affidamento delle opere di urbanizzazione e l’assemblea dei soci non ha mai esaminato preventivi per le opere di urbanizzazione. All’epoca non c’era niente di tutto questo, si discuteva solo dell’approvazione del piano di lottizzazione per cui c’erano questioni tecniche molto complesse visto il numero dei proprietari dei lotti e le difficoltà di trovare un accordo tra tutti». Ieri in aula sono stati ascoltati altri due testi della difesa della Mastropietro, un consulente tecnico e un teste della difesa dei fratelli imprenditori Andrea e Massimiliano Scarafoni (assistiti dagli avvocati Gennario Lettieri e Luca Di Eugenio). Si torna in aula domani per gli ultimi testi delle difese e la produzione delle ultime documentazioni sia da parte della pubblica accusa (rappresentata dai pm Luca Sciarretta e Andrea De Feis) sia da parte della difese. Molto probabilmente, anche se nulla è stato ancora stabilito, requisitoria, arringa e sentenza dopo la pausa estiva.(d.p.)
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