Cassa integrazione, salta l’anticipo Tercas

La Cgil: la nuova convenzione che consente ai lavoratori di sopravvivere in attesa dell’indennità è ferma sul tavolo di Sora

TERAMO. Piove sul bagnato: la provincia settima in Italia per numero di cassintegrati resta senza la convenzione con la Tercas che fino ad oggi ha anticipato l’indennità ai lavoratori. Ne sono convinti i sindacati che parlano di «fonti autorevoli» secondo cui la convenzione stipulata nel 2010 fra la Provincia e la Tercas non sarà rinnovata dal commissario Riccardo Sora.

Questo significa che migliaia di lavoratori aspetteranno a lungo che venga liquidata la cassa integrazione: dovranno sopravvivere anche 8 mesi senza alcuna fonte di reddito. Il problema è venuto a galla ieri, durante un incontro in Provincia sulla G&D, azienda di manufatti in cemento di Castilenti: per 60 lavoratori a gennaio è stato avviato un contratto di solidarietà, con riduzione di orario al 60%, ma non arriva ancora un euro. All’incontro hanno partecipato Fillea Cgil, Filca Cisl e Confindustria ed è stato chiesto alla Provincia di aprire un tavolo con Inps e banche per arrivare in tempi velocissimi a un nuovo bando e stipulare una convenzione con un istituto di credito.

«A metà gennaio è stata stilata una nuova convenzione che deve sostituire la vecchia, che scade il 30 giugno», spiega Silvio Amicucci, segretario della Fillea Cgil, «nella nuova, oltre all’anticipo della cassa integrazione, è stato aggiunto quella della solidarietà e della cassa in deroga, che ora sono molto diffuse. Eravamo fiduciosi, ma il testo è fermo sulla scrivania del commissario e voci autorevoli ci dicono che non sarà rinnovata». Un primo sentore i sindacati lo ebbero a marzo: il segretario della Filca Cisl Giancarlo De Sanctis lanciò l’allarme ma il presidente della Provincia Valter Catarra tranquillizzò gli animi. «Il problema è trovare al più presto», aggiunge Amicucci, «un altro istituto: la Provincia deve emanare un nuovo bando, a cui speriamo che almeno una banca risponda. Noi abbiamo evidenziato che per legge l'Inps entro 30 giorni dovrebbe pagare le indennità di cassa, ma se c'è la solidarietà o la straordinaria i tempi per il decreto del ministero si allungano a 6-7 mesi e poi ci vogliono 30 giorni all'Inps per lavorare la pratica». La convenzione ha appunto il compito di consentire al lavoratori di sopravvivere in questo periodo: la Tercas anticipa i soldi al lavoratore che apre un conto nella banca e garantisce con il Tfr, nell’ipotesi rara che la cassa integrazione non venga approvata. Dei costi e degli interessi si fa carico la Provincia. «Ma pare che la Tercas abbia perso qualche decina di migliaia di euro perchè qualcuno ha aperto altri conti altrove» aggiunge, «causando un danno alla banca. Noi finora siamo stati fiduciosi, abbiamo comunicato ai lavoratori che era questione di tempo, ma temiamo che sia un gioco per arrivare all'ultimo momento e non rinnovare. Una cosa del genere crea un notevole danno sociale e gravi difficoltà economiche ai lavoratori. Noi peraltro da gennaio abbiamo impostato le trattative contando che c'era l'anticipo della Tercas. Non si può giocare sulla pelle dei lavoratori, la Provincia deve chiedere a Sora che vuole fare e decidere di conseguenza».

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