Castello, apertura al pubblico entro l’anno 

Proroga del finanziamento, D’Alberto imprime un’accelerazione ai lavori per sistemare il giardino e i primi due piani

TERAMO. L’obiettivo è di concludere i lavori di recupero del castello Della Monica, o comunque la gran parte di questi, entro l’anno, anche in virtù della proroga del finanziamento da parte della Regione per tutto il 2019. Ed è per questo che nelle scorse settimane, nel corso di un apposito tavolo istituzionale con la Soprintendenza, nel quale si è parlato anche del progetto di recupero del teatro romano, è stata impressa un’accelerazione dell’iter volta a rendere fruibili, quanto prima, il giardino e i primi due piani dello storico edificio.
A confermarlo il sindaco Gianguido D’Alberto, che sottolinea come il primo importante risultato sia stato quello di sbloccare i lavori. «Quello del recupero del castello Della Monica è un intervento più volte annunciato, dichiarato, ma di fatto bloccato da tempo», sottolinea il primo cittadino, «un intervento di cui abbiamo parlato nel tavolo istituzionale con la Soprintendenza e rispetto al quale abbiamo impresso un’accelerazione per sbloccare i lavori, che in realtà erano fermi, cercando di rendere il più possibile fruibile in tempi brevi quello che rappresenta un “unicum” per il nostro territorio e non solo». Ripartiti i lavori l’obiettivo è di dare concretezza entro fino anno al finanziamento di oltre 2 milioni di euro stanziato dalla Regione. «I lavori li abbiamo fatti ripartire, per il grosso dell’intervento, per un importo di 2 milioni e 200mila euro, abbiamo ottenuto una proroga del finanziamento da parte della Regione Abruzzo per tutto il 2019 che ci consente da un lato di avere questo tempo e dall’altro ci impone ovviamente un’accelerazione dei lavori», continua il sindaco, «lavori che serviranno a rendere fruibile gran parte del castello ed in particolare il giardino con un progetto ad hoc, il primo terra e il primo piano. Sono già stati realizzati degli interventi di messa in sicurezza con delle risorse del Cor, adesso dobbiamo andare oltre e partire con l’intervento di recupero vero e proprio con l’obiettivo di concludere i lavori, o almeno la gran parte di essi entro l’anno».
Ma non solo. Perché il Comune intende anche aprire una riflessione partecipata sulla destinazione del castello, sulla scorta di quanto già avvenuto per il teatro romano. «Per il castello sono a disposizione altri 600mila euro che sono in capo allo Soprintendenza», conclude D’Alberto, «e che saranno destinati alla sistemazione della facciata. Anche in questo caso abbiamo concordato di accelerare tempi e modalità di utilizzo di queste risorse, con l’obiettivo di restituire l’opera alla città nel suo complesso. Un’opera rispetto la quale ci confronteremo con cittadini ed associazioni culturali per individuarne una specifica destinazione che sia compatibile con l’opera stessa».
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