Castelnuovo chiama Quirinale

Il comitato per la frazione capoluogo fa ricorso a Napolitano

CASTELNUOVO. Un ricorso al presidente della Repubblica. Finisce sui tavoli istituzionali più alti lo scontro in corso a Castelnuovo Vomano tra il comitato promotore di un referendum che propone di spostare la sede del Comune da Castellalto alla sua frazione più popolosa e l'amministrazione comunale. Il comitato per Castelnuovo capoluogo, di cui è coordinatore Michele Petrosino, chiede al capo dello Stato di annullare alcuni articoli del regolamento dei referendum comunali a Castellalto, ritenuti illegittimi e penalizzanti per chi propone una consultazione popolare.  Gli articoli in questione fissano le consultazioni referendarie a una sola giornata (ore 10-20), stabiliscono che le spese siano a carico del comitato promotore per il 30%, fissano a un sesto della popolazione residente con diritto al voto il numero di persone che possono chiedere un referendum propositivo. Petrosino sostiene: «La durata delle operazioni di voto è illegittima, quantomeno per l'orario limitato dalle 10 alle 20. Per la competenza degli oneri vige il principio generale che le spese di organizzazione e attuazione delle elezioni sono a carico delle amministrazioni interessate. Quanto al numero di firme necessarie per indire un referendum, la Regione Abruzzo richiede 1/50 degli elettori e la Costituzione Italiana 500mila elettori. Vi è evidente sproporzione con quanto richiesto a Castellalto, dunque il quorum dev'essere abbassato».  Nel frattempo, il consiglio comunale ha nominato un comitato dei garanti che deve esaminare la validità del referendum proposto. «Il comitato», sostiene Petrosino, «intende dare parere negativo perché, secondo una legge regionale, le variazioni territoriali sono di competenza della Regione. Ma io sostengo che comunque esse debbano avvenire su proposta del consiglio comunale interessato».  Petrosino precisa che la proposta del suo comitato è di lasciare una delegazione comunale a Castellalto e crearne un'altra sul versante del territorio che dà sul Tordino, e polemizza con il sindaco Gabriele Ruggieri: «Ha fatto un tentativo scritto di dissuasione sui componenti del comitato dei garanti e per questo sto valutando se querelarlo. È chiaro che la sua maggioranza di sedicenti democratici sta cercando di boicottare la mia iniziativa democratica. Che democratici sono?». (d.v.)

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