Castrum, ammesse 700 intercettazioni 

Nuovo scontro in aula sul loro utilizzo, affidata la perizia per la trascrizione. Il tribunale ha riunificato i due procedimenti

GIULIANOVA. Al netto delle ennesime eccezioni sulle intercettazioni (tutte nuovamente respinte), al netto delle ennesime schermaglie (per dirla con un eufemismo) tra difesa e pubblica accusa, la terza udienza del processo Castrum si chiude con due certezze: la riunificazione dei due procedimenti e la trascrizione delle prime settecento intercettazioni che entrano nell’istruttoria. Da ieri, dunque, al primo filone della maxi inchiesta con otto imputati accusati a vario titolo di corruzione, tentata concussione, abuso d’ufficio, falsità in atti pubblici in materia di edilizia ed urbanistica (tra loro la dirigente comunale ora sospesa Maria Angela Mastropietro), si aggiunge quello che per la cronaca è diventato Castrum bis .
I DUE FASCICOLI. Se nel primo filone l’accusa accende i riflettori su un presunto giro di appalti e mazzette, in particolare sul modus operandi seguito per l’affidamento di alcune opere, nel secondo ci si concentra sulla lottizzazione delle Palme e sulla ristrutturazione di quel campo Castrum che ha dato il nome ad una delle inchieste più corpose sulla corruzione nel Teramano. Inizialmente una sola inchiesta poi con uno stralcio della Procura nel momento in cui è stata fatta (ed ottenuta) la richiesta di giudizio immediato per gli indagati colpiti da misura. Nel primo fascicolo oltre al dirigente comunale Maria Angela Mastropietro ci sono il marito imprenditore Stefano Di Filippo; il funzionario dell’Asl Carmine Zippilli; l’imprenditore ed ex assessore al Comune di Giulianova Nello Di Giacinto; l’ex amministratore unico della società municipalizzata Giulianova Patrimonio Filippo Di Giambattista; Sergio Antonilli, collaboratore della società di De Filippo; i fratelli imprenditori giuliesi Andrea e Massimiliano Scarafoni. Nel secondo oltre alla Mastropietro, Di Filippo e ai due fratelli Scarafoni, ci sono anche Ennio Di Saverio, nella sua veste di ex presidente del consorzio Lido delle Palme, il geometra Guerino Di Saverio e Ida Scarponi, madre dei fratelli Scarafoni. Quest’ultima per un presunto abuso edilizio che i pm le contestano nella veste di comproprietaria di un edificio insieme ai figli.
LE INTERCETTAZIONI. Il collegio presieduto da Alessandro Iacoboni (a latere Franco Tetto e Sergio Umbriano) ha nuovamente respinto tutte le eccezioni sollevate dalla difesa sia sulle intercettazioni sia sulla riunificazione dei due procedimenti. Dopo l’ennesimo scontro tra difesa e pubblica accusa (rappresentata dai pm Andrea De Feis e Luca Sciarretta titolari del fascicolo) sul numero di intercettazioni («ci sono 131mila ore intercettate» ha detto l’avvocato Gennaro Lettieri) e sul tempo a disposizione per la loro consultazione con il pm De Feis che in aula ha ribadito «nessuna contrazione del diritto della difesa con la Procura disponibile a indicare il tempo che vorranno ma a ricordare che le intercettazioni sono a disposizione da luglio scorso», via libera all’affidamento della consulenza per la trascrizione delle intercettazioni che entrano nell’istruttoria (incarico affidato al consulente Alessandra Gozzi). Nel collegio difensivo, oltre Lettieri, gli avvocati Gianfranco Iadecola, Guglielmo Marconi, Lino Nisii, Cataldo Mariani, Stefano Cappellu, Luca Di Eugenio, Martina Barnabei, Luigi Ferretti, Elena Concordia, Adriana Di Felice. Complessivamente sono quasi settecento di cui cinquecento quelle chieste dalla Procura. Il 16 maggio udienza per stabilire quali siano le intercettazioni da trascrivere per Castrum 2 proprio per consentire ai difensori dell’altro procedimento di prenderne visione vista la riunificazione.
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