manca l’affidamento a una nuova coop 

Centro diurno ancora chiuso Protestano i genitori dei disabili

ROSETO. «Il centro diurno di Roseto deve riaprire. Ci hanno detto che probabilmente i nostri figli potranno tornare al centro lunedì prossimo, speriamo bene». Chiedono certezze i genitori dei...

ROSETO. «Il centro diurno di Roseto deve riaprire. Ci hanno detto che probabilmente i nostri figli potranno tornare al centro lunedì prossimo, speriamo bene». Chiedono certezze i genitori dei ragazzi disabili che frequentano il centro diurno “L’albero della felicità” di Roseto, chiuso dal 2 agosto, che in teoria sarebbe dovuto essere riaperto il 26 agosto, come tutti gli anni, dopo tre settimane di ferie. La cooperativa 3M di Montorio lo ha gestito per tre mesi, fino al 2 agosto, ma ora, per effetto della turnazione, dovrebbe subentrare un’altra cooperativa. Il 5 settembre l’Unione dei Comuni “Terre del Sole”, deputata alla scelta delle cooperative per il centro di Roseto, ha pubblicato, sull’albo pretorio la determina contenente la trattativa diretta per la gestione provvisoria del servizio di gestione del centro diurno con la lettera di invito annessa, ma nessuna cooperativa ha risposto e dunque, proprio ieri pomeriggio, l’Unione dei Comuni ha provveduto a ripubblicare di nuovo l’atto, sempre con la lettera di invito, nella speranza che stavolta qualcuno accetti la gestione provvisoria per tre mesi, in attesa del bando che dovrebbe assegnare la gestione definitiva per alcuni anni. Luigi Nardinocchi è il padre di un ragazzo disabile che frequenta il centro da diversi anni e non capisce il perché di questo ritardo. «Non capiamo perché la cooperativa ancora non viene scelta», dice, «ci sono state le ferie, ma si sarebbero potuti muovere per tempo e magari, il 26 agosto, riaprire già il centro. I nostri ragazzi hanno bisogno di stare con gli altri». La cosa positiva è che, quando riaprirà, sarà garantita la continuità perché gli attuali operatori resteranno in servizio anche con la nuova cooperativa. L’assessore alle politiche sociali, Luciana Di Bartolomeo, da diversi giorni sta sollecitando l’Unione dei Comuni per la riapertura del centro. «Noi capiamo tutte le problematiche», afferma Di Bartolomeo, «ma il centro deve riaprire al più presto, anche perché siamo già in forte ritardo». Fino allo scorso dicembre il centro diurno era stato gestito dall’associazione “Dimensione volontario”, alla guida del centro da ben 18 anni, durante i quali nessun avvicendamento è stato fatto, come invece sta accadendo in quest’ultimo anno. (l.v.)
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