la coalizione rimane divisa 

Centrosinistra, cade nel vuoto l’appello di Mastromauro

GIULIANOVA. Sembra essere caduto nel vuoto l’appello di Francesco Mastromauro all’unità del centrosinistra. L’ex sindaco sembra aver perduto quel carisma che, nel 2014 gli aveva fatto conquistare il...

GIULIANOVA. Sembra essere caduto nel vuoto l’appello di Francesco Mastromauro all’unità del centrosinistra. L’ex sindaco sembra aver perduto quel carisma che, nel 2014 gli aveva fatto conquistare il secondo mandato come primo cittadino a capo di una coalizione ampia con il Pd, la Sinistra e alcune forze civiche. E nella conferenza stampa di lunedì scorso Mastromauro ha auspicato che quella stessa coalizione possa tornare nuovamente a correre unita per le elezioni amministrative di maggio, ma l’appello per ora non viene raccolto da nessuna delle anime del centro sinistra. «L’auspicio all’unità è condivisibile»”, commenta Gabriele Filipponi candidato sindaco per il Partito democratico, «ci abbiamo lavorato per un mese e mezzo, ma purtroppo, dopo dodici incontri, ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. Ora mi sembra davvero difficile ricucire la tela per presentarsi con un programma condiviso e coesi intorno ad un unico candidato». Filipponi preferisce evitare le polemiche e non entra nel merito di alcune dichiarazioni fatte da Mastromauro, ma fa capire che l’intervento dell’ex sindaco è tardivo e comunque non gradito dopo gli strappi consumati proprio dall'ex sindaco durante gli anni dell’ultimo mandato. «Se fino ad oggi non si è riusciti a concepire una coalizione unitaria evidentemente è perché, per molteplici ragioni, non ci sono le condizioni», dice Dino Macera, candidato sindaco per Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Articolo 1-Mdp e Comunisti Italiani. «Pensare che con un semplice appello si possano azzerare tutte le differenziazioni, neutralizzare le scorie accumulate, è cosa non plausibile». Secondo Macera le divisioni delle anime del centrosinistra sono tante e non riconducibili agli ultimi tempi: «Non possiamo rimanere condizionati da un generico appello alle forze progressiste, cattoliche, dell'ambientalismo, che dovrebbero tirar fuori dal cilindro non si sa bene quale personaggio in grado di trovare il gradimento di tutti. Queste condizioni possono passare solo attraverso una valutazione dei programmi e delle modalità di praticare la buona amministrazione».
Mirella Lelli
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