Chirurgia vascolare, s’indaga sul concorso 

La Procura apre un’inchiesta sulla selezione per il nuovo primario. Acquisita documentazione, s’ipotizza il reato di falso

TERAMO. Dopo le tante polemiche sarà un’inchiesta giudiziaria a stabilire se ci siano state delle irregolarità. È quella che il sostituto procuratore Davide Rosati ha aperto su uno dei concorsi indetti di recente dall’Asl teramana per scegliere nuovi primari.
L’attenzione della Procura, in questo caso, è concentrata sul conferimento dell’incarico di primario dell’unità operativa complessa di chirurgia vascolare.
Nel fascicolo si ipotizza l’ipotesi di reato di falso, per ora a carico di ignoti, e nei giorni scorsi, su delega del pm, la polizia giudiziaria ha già acquisito svariata documentazione negli uffici dell’azienda sanitaria. L’inchiesta è stata aperta in seguito ad un dettagliato esposto presentato da uno dei medici candidati.
Va detto che nel mese di agosto la Asl ha sospeso il procedimento di conferimento dell’incarico di primario per chirurgia vascolare. Lo ha fatto con una delibera firmata dal direttore generale Roberto Fagnano in cui si evidenzia «la rilevata necessità di approfondimenti puntuali e completi in ordine ai titoli e alla casistica presentati dai candidati alla procedura in oggetto inseriti nella terna di idonei». Questo dopo che, come si legge ancora nella delibera, «uno dei candidati presenti nella suddetta terna degli idonei (che ha chiesto ed ottenuto accesso agli atti della procedura con estrazione di copia dei documenti richiesti) ha segnalato di aver rilevato delle irregolarità relativamente alla casistica chirurgica prodotta da altro candidato presente nella terna».Il primo classificato nella terna per la chirurgia vascolare è Filippo Gianfelice, seguito dai due chirurghi che negli anni si sono alternati come primario facente funzione, Walter Di Nardo e Antonio Villani.
Va detto che i sei concorsi banditi a giugno per la copertura di incarichi di primario hanno suscitato profondo malcontento. Si tratta di concorsi in cui non è risultato primo nemmeno uno dei primari facente funzione e in alcuni casi non sono rientrati nemmeno nella terna. Malcontento che nei mesi scorsi ha anche portato un gruppo di medici ad incontrare il sindaco Gianguido D’Alberto (all’epoca appena eletto) per segnalare quelle che, secondo il loro punto di vista, sarebbero state delle mancanze.
Ma, polemiche verbali a parte, sulla questione sono stati presentati anche alcuni esposti all’autorità giudiziaria. Da uno di questi è nata l’inchiesta di Rosati che, non è escluso, possa allargarsi anche ad altre procedure.
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