Ciclabile sul Vibrata, servono varianti 

Alba, il sindaco in consiglio ammette i problemi sul tracciato. Accuse a Unione dei Comuni e precedente amministrazione

ALBA ADRIATICA. La nuova pista ciclabile lungo il Vibrata è finita in un vicolo cieco. Una situazione di caos, con il tracciato spezzettato e interrotto, che è stata confermata così dal sindaco di Alba Adriatica Antonietta Casciotti durante l’ultima riunione del consiglio comunale: «Stanno venendo a galla molteplici criticità nella fase progettuale. Stiamo analizzando se è possibile superarle con varianti, stando attenti a non esporci a possibili richieste di risarcimento danni. Ad oggi non sappiamo dire se la pista raggiungerà Corropoli».
A provocare l’impasse burocratica è stato essenzialmente uno dei più annosi problemi del torrente Vibrata, quello dell’erosione degli argini, che ha mangiato decine di metri ai lati dell’alveo e fatto scomparire la terra anche in alcuni punti del tracciato previsto. Tra le diverse varianti progettuali necessarie, di cui si parla da giorni, l’amministrazione ha confermato il problema nell’area che va dal nuovo depuratore a via del Vecchio Forte. Poi c’è la questione della zona artigianale, dove alcune aziende lamentano forti disagi. Spiega il primo cittadino: «Al momento dell’approvazione dell’opera, quando non c’eravamo ancora noi in municipio, era stato garantito che una parte del finanziamento stanziato dalla Regione per la pista ciclabile, cioè circa 250mila euro sul totale di un milione e 350mila, sarebbe stata investita in gabbioni per rafforzare l’argine. Questo intervento dovrebbe essere richiesto dall’Unione dei Comuni, che non lo ha fatto. Per i disagi della zona artigianale, invece, abbiamo avuto rassicurazioni dal Ruzzo durante un sopralluogo: con il completamento dei lavori di realizzazione del nuovo depuratore, previsto per fine 2019, sarà realizzata una viabilità che consentirà le manovre dei Tir, mentre sono stati già sbloccati altri intoppi dovuti a condutture».
A portare la questione in consiglio comunale sono stati due membri dell’opposizione, Remo Saccomandi e Gabriele Viviani, che hanno parlato di «progetto lacunoso» e «rischio di opera incompiuta e di spreco di denaro pubblico». La Casciotti ha dribblato il possibile imbarazzo politico dovuto alla vicinanza al Pd regionale e provinciale, che ha voluto l’opera, sostenendo: «Non ci soddisfa il progetto tecnico approvato dall’Unione dei Comuni. Mentre la precedente amministrazione albense è stata assente. È così che un’opportunità è diventata fonte di problemi».
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