Corona rubata, l’appello cade nel vuoto 

Tra i fedeli c’è chi avanza l’idea di farne realizzarne una nuova sempre dall’orafo Valentini

GIULIANOVA. L’appello rivolto dal parroco del quartiere Annunziata e Villa Pozzoni, don Ennio Di Bonaventura, ai ladri che dalla gioielleria di Luigi Valentini hanno portato via anche la corona della Madonna, è caduto nel vuoto.
La corona, per motivi di sicurezza, veniva esposta al pubblico solo durante la tradizionale processione, che si è sempre tenuta la prima domenica di settembre. Senza quel simbolo la festa del quartiere è destinata a svolgersi in un clima sicuramente diverso, visto l’affetto dimostrato dalla comunità che a suo tempo donò diversi monili in oro per consentire la realizzazione di quell’opera d’arte. Sarà difficile, infatti, che il primo settembre possa essere rispettata la tradizione dell’esposizione alla comunità religiosa della corona durante lo svolgimento della processione. Ad oggi della corona non vi è traccia e molti sono convinti che quell’oggetto di grandissimo valore simbolico sia già passato attraverso un crogiuolo per essere fuso. Naturalmente la speranza di don Ennio, seppur scettico, è che la corona venga ritrovata.
«Il furto della corona ha scosso la nostra comunità. Naturalmente, nonostante questa profonda ferita, la fede non crolla», sottolinea don Ennio, «inutile nascondere che siamo tutti amareggiati ed ancora increduli per l’accaduto». All’interno della comunità religiosa, intanto, si sta riflettendo sul futuro, con i fedeli che auspicano che il vuoto venga colmato al più presto. C’è anche chi pensa alla rielaborazione della corona, sempre avvalendosi dell’opera del maestro orafo Luigi Valentini, che ha realizzato il primo ed unico esemplare. Il parroco dell’Annunziata, ieri impegnato con i collaboratori in vista della desta che inizierà ufficialmente domani, sottolinea: «Ascolterò sul da farsi i fedeli della parrocchia e in base alle indicazioni ricevute ci comporteremo di conseguenza. Voglio comunque precisare che la Madonna rimane sempre la nostra Regina, anche senza la sua corona. Per ora andiamo avanti così con il morale sempre alto e con la volontà di fare bene». (al.al.)
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