Corropoli, un villaggio di 8mila anni fa

Durante gli scavi in contrada Ripoli rinvenuti reperti del Mesolitico

 CORROPOLI. C'è un tesoro rimasto sepolto per millenni nelle viscere di Corropoli. La campagna di scavi ripresi dopo quarant'anni, hanno dato ragione a chi sosteneva che sotto contrada Ripoli fossero conservate testimonianze di insediamenti neolitici. Sono, finora, migliaia i reperti catalogati dall'equipe di ricercatori coordinati dal sovrintendente ai beni archeologici d'Abruzzo Andrea Pessina.  L'archeologia corropolese ha svelato che addirittura l'area a confine con Alba Adriatica fosse abitata già prima del Neolitico (circa 5mila a.c.) e cioè addirittura nel Mesolitico, retrodatando la storia locale nell'8mila a.c. «Qui c'era con certezza un accampamento di cacciatori», spiega Pessina mentre mostra con soddisfazione il materiale recuperato. «Abbiamo trovato un pezzo di una macina in pietra, ceramiche di Ripoli cioè di uno stile locale della quale si trovano testimonianze dalla Puglia alla Romagna». Pessina mostra una frammento di mandibola umana di origine neolitica con apparato dentale quasi completo, segno della presenza di una necropoli. «Più che di un insediamento primitivo, possiamo parlare di un popolo senza scrittura che conosceva tecniche di coltivazione e di addomesticazione della vite. Dalla setacciatura della terra spuntano cereali e carbone che ci dicono se ci troviamo di fronte ad un insediamento di nomadi o di stanziali». Il sindaco di Corropoli Umberto D'Annuntiis promuoverà il prosieguo dei lavori. (adp)

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