Cratere 2009, sono a rischio molti soldi 

Riunione all’Ance con i direttori dei due Usr. Al via 70 cantieri del vecchio sisma, ma mai presentate tante pratiche

TERAMO. Ricostruzione molto, molto difficile. Il groviglio di norme, spesso totalmente differenti fra il sisma 2009 e quello del 2016-17, crea parecchi nodi da sciogliere. E con questo obiettivo l’Ance ha convocato un incontro fra sindaci, rappresentanti degli Ordini professionali, i presidenti dei consorzi obbligatori per la riparazione degli aggregati e i direttori degli uffici speciali per la ricostruzione di Fossa e Teramo, Raffaello Fico e Vincenzo Rivera. La riunione è servita anche per fare il punto della normativa dopo l’emanazione del decreto legge “Sblocca-cantieri”.
Rivera ha confermato l’auspicato ampliamento dell’organico che dai 24 dipendenti di gennaio passerà a circa 65 a settembre con un notevole incremento di personale tecnico. Fico dopo aver annunciato che a breve saranno avviati circa 70 cantieri in provincia di Teramo, ha precisato che a giorni verranno incaricati dei collaboratori per istruire le pratiche del sisma 2009 sempre con riferimento ai comuni del fuori cratere. Il direttore ha sottolineato che molte pratiche relative agli 8 comuni del cratere teramano, anche riferibili ad aggregati edilizi, non sono state presentate o sono presentate ma senza che i richiedenti abbiano prodotto integrazioni documentali, pur comunicate da molti mesi. In questi casi l’Usr sta valutando di decretarne l’archiviazione. Insomma, è importate presentare le pratiche altrimenti i fondi saranno persi.
Rivera si è soffermato sulla conversione del decreto legge “Sblocca-cantieri” che ha solo in parte recepito le modifiche proposte da Regioni ed enti locali. «L’emendamento sul personale da dare ai Comuni per la gestione delle pratiche con danni lievi, redatto proprio da Rivera, è stato largamente rimaneggiato e la legge consentirà soltanto l’inserimento di 200 unità aggiuntive per tutto il cratere sismico del Centro Italia rispetto alle 700 ipotizzate. Bisognerà quindi verificare quale sarà la ripartizione del personale aggiuntivo anche in funzione dell’interesse che manifesteranno i Comuni nell’istruttoria delle pratiche», si legge in una nota dell’Ance. Il presidente Raffaele Falone ha ricordato che a settembre l’associazione attiverà uno sportello rivolto alle imprese, agli stessi tecnici ed ai proprietari danneggiati allo scopo di favorire la corretta applicazione delle norme e accelerare l’apertura dei cantieri.
Si è parlato anche dei ritardi nel procedimento regionale per l’acquisto di case da dare agli sfollati. Interpellato, il direttore della Protezione Civile, Antonio Iovino, ha confermato che nelle prossime settimane si procederà agli atti di cessione delle case prioritariamente nei comuni in cui è stato definito l’elenco degli aventi diritto. È indispensabile che i Comuni effettuino celermente le verifiche richieste per consentire agli sfollati di lasciare gli alberghi. «Riteniamo», ha affermato Falone, «che bisogni lavorare con le norme vigenti pur nella loro complessità, con la consapevolezza che difficilmente il legislatore effettuerà modifiche radicali, almeno per il sisma 2016, seppure richieste. Occorre invece rafforzare la collaborazione e l’informazione tra tutti gli attori della filiera per chiarire i numerosi dubbi applicativi».
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