TERAMO

Crisi in Comune, si va verso la rottura 

Brucchi sul veto al terzo assessore di “Futuro In” sbotta: «Ora basta, mi prendo carta bianca»

TERAMO. La crisi in Comune corre verso un epilogo traumatico. Al momento il mancato accordo tra il sindaco e i dissidenti, e quindi la caduta dell’amministrazione, sembrano molto più probabili di una ricomposizione. Questo, almeno, si evince dalle durissime dichiarazioni al Centro di Maurizio Brucchi, a cui non è piaciuto leggere sul nostro giornale di ieri che i cosiddetti “Tre tre”, ovvero Alfredo Caccioni, Vincenzo Falasca e Domenico Sbraccia, continuano a porre come condizione irrinunciabile per restare in maggioranza il fatto che “Futuro In”, il gruppo di riferimento di Paolo Gatti dal quale due di loro (Falasca e Caccioni) sono usciti, non abbia più di due assessori nella giunta a sette che il sindaco si appresta a varare.
«Io sono stufo», ha detto ieri il primo cittadino, «qui si continua a tirare la corda ma la corda si è rotta. Non sono servite, a quanto pare, tutte le cose che ho fatto: dimissioni, azzeramento della giunta, tutti gli incontri e le riunioni di maggioranza. Si continua in questo gioco di tira e molla basato più su personalismi, ovvero su rapporti interpersonali deteriorati, che su quello che dovrebbe essere l'interesse di un consigliere e di una maggioranza, cioè la città».
Brucchi è un fiume in piena e abbandona i toni concilianti quasi sempre utilizzati durante questi due mesi di crisi, picchiando duro sui propri interlocutori: «In queste riunioni non abbiamo mai parlato di programmi, ci siamo sempre e solo incagliati su questi benedetti numeri della giunta. Numeri dei quali a me non interessa niente ma soprattutto non interessa niente ai cittadini teramani, che vorrebbero vedere affrontati e risolti ben altri problemi. Io le ho provate tutte ma a quanto pare non va bene nulla e allora si fa come dico io, non ci sono più paletti di nessun genere: numero di assessori, persone, deleghe. Decido io, mi prendo carta bianca. Il sindaco del resto lo eleggono i cittadini, è ora che prenda le sue decisioni. Se va bene va bene, altrimenti... poi vediamo se c’è o no una maggioranza. Ma la mia proposta non sarà mutuabile nè contrattabile».
Se si fa notare al sindaco che questo atto di forza contraddice la sua strategia temporeggiatrice delle ultime settimane, replica: «Avrò anche temporeggiato, ma serviva ad appianare. Ora basta, non sto più sotto scacco di nessuno, una situazione del genere è peggio del commissariamento. Non si può umiliare una città e non si può umiliare un sindaco. E' ora che chi in questi giorni si diceva contro il commissariamento del Comune lo dimostri. Ribadisco: io faccio la mia proposta, poi vediamo chi ci sta. Ma non la modifico».
L’annuncio della nuova giunta è atteso per oggi o al massimo per domani mattina. Brucchi sta valutando se comunicare prima la composizione dell’esecutivo ai consiglieri di maggioranza.(d.v.)
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