visita al centro anffas di via Taraschi 

D’Alberto: «La casa per i disabili va aperta senza ulteriori ritardi» 

TERAMO. Le stanze ci sono, i locali di servizio sono pronti, ma la “Dimora” destinata ad accogliere disabili privi di sostegno familiare resta vuota. La struttura, allestita in una parte dell’ex...

TERAMO. Le stanze ci sono, i locali di servizio sono pronti, ma la “Dimora” destinata ad accogliere disabili privi di sostegno familiare resta vuota. La struttura, allestita in una parte dell’ex ospedaletto di via Taraschi grazie ai contributi della Fondazione Tercas e Regione, da sette anni attende di entrare in funzione. Fa parte del progetto “Dopo di noi” messo in campo dall’Anffas, ma per intoppi burocratici legati alla programmazione sanitaria regionale è ancora inutilizzata. Lo ha spiegato il presidente della fondazione di assistenza ai diversamente abili Pierluigi Recchia nel corso della visita del sindaco Gianguido D’Alberto. Il primo cittadino, accompagnato dal consigliere Pd Flavio Bartolini e dal presidente dell’Asp 1 Elvezio Zunica, pur sottolineando che il Comune non ha competenza diretta nell’entrata in funzione della “Dimora” si è comunque impegnato a mettere in campo le iniziative necessarie al raggiungimento di questo obiettivo. «Avrà così avuto ragione un impegno economico che Fondazione Tercas e Regione hanno sostenuto per un’opera ragguardevole sotto ogni aspetto, pronta dal 2011 ma ancora chiusa», rileva D’Alberto. Ben diversa è invece la situazione del centro di riabilitazione allestito sempre dall’Anffas e operativo al piano terra dell’ex ospedaletto.
A illustrare le attività ambulatoriali in favore di 55 bambini con diagnosi di autismo compresi tra 18 e 36 mesi, fino all’età scolare, è stata la coordinatrice Idetta Galvani. Il primo cittadino ha potuto così constatare che i bambini assistiti nella struttura dell’Anffas sono solo una parte di quelli che avrebbero bisogno delle attività proposte. Per questo D’Alberto si è detto «disponibile a sollecitare il competente Dipartimento per la salute ed il welfare della Regione affinché si attui quanto prima il programma di accreditamento delle strutture operanti sul territorio». Il centro, come evidenziato dalla coordinatrice nel corso della visita, opera in convenzione con la Asl applicando un modello di attività ambulatoriali sia individuali che per piccoli gruppi. (g.d.m.)
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