D’Alberto: «Sui danni più leggeri  competenza diretta ai Comuni» 

Il sindaco indica le misure all’esame del consiglio straordinario per accelerare l’uscita dall’emergenza «Gli enti però dovranno avere personale adeguato e vincoli meno stringenti sull’avvio dei lavori»

TERAMO. Ricostruzione leggera con meno vincoli preventivi rispetto a quella “pesante” e pratiche affidate direttamente ai Comuni purché dotati di personale adeguato. Sono queste alcune delle misure per far decollare la fase post emergenza per il sisma che, a oltre due anni dalle prime violente scosse, continua a essere frenata a terra. Di come accelerare le procedure lumaca messe in campo dall’Ufficio speciale guidato da Marcello D’Alberto si parlerà nel consiglio comunale straordinario concordato dalla maggioranza e che sarà preceduto domani alle 10 dalla prima riunione del tavolo operativo con ordini professionali, associazioni di categoria dei costruttori.
SERVONO FATTI. Le enunciazioni di principio che accompagnano il testo con cui l’alleanza civica-Pd e il sindaco Gianguido D’Alberto chiamano alla mobilitazione, per sbloccare la ricostruzione e accelerare il rientro nelle loro case degli oltre quattromila sfollati ancora sparsi tra alberghi e abitazioni prese in affitto, vanno però tradotte in atti concreti e misurabili. Così, oltre all’indispensabile proroga dello stato di emergenza non ancora ufficializzata ma che per il primo cittadino sarebbe conseguenza inevitabile della recente nomina di Piero Farabollini come nuovo commissario di governo per il terremoto del Centro Italia, il consiglio comunale straordinario e il lavoro del tavolo operativo serviranno a focalizzare innanzitutto la necessità di svincolare la ricostruzione relativa agli immobili con esito B, dunque con danni non gravissimi, da quella per gli edifici compromessi dal terremoto e classificati come E, che richiederanno procedure e tempi lunghi.
PALLA AI COMUNI. «Ci sono tanti interventi che si possono realizzare con costi contenuti e procedure risolvibili in poche settimane», evidenzia D’Alberto, «ma sono finite nel calderone dell’ufficio speciale e non fanno alcun progresso». Queste pratiche andrebbero dunque assegnate direttamente ai Comuni che potrebbero fornire risposte a scadenze ravvicinate rispetto alla tempistica biblica dell’Usr. «A patto però», specifica il primo cittadino teramano, «che le amministrazioni locali abbiano personale sufficiente». Solo nel Comune di Teramo sono in giacenza oltre 700 istanze relative a immobili con esito B o classificati come “inutilizzabili” che potrebbero essere ripristinati a breve termine con una dotazione organica adeguata. Per gli interventi con minor impegno di spesa, inoltre, D’Alberto prospetta pastoie burocratiche meno stringenti in partenza. «Si potrebbero autorizzare i lavori, farli realizzare ai privati», spiega, «e poi stanziare i contributi a rendiconto, fatti tutti i controlli del caso».
USR DA CAMBIARE. Il problema del personale investe direttamente anche l’ufficio speciale che, nonostante i ripetuti appelli del sindaco, continua a operare con organico dimezzato. «Va messo a pieno regime con i 50 addetti previsti sulla carta ma che attualmente restano fermi a 29», fa sapere il primo cittadino teramano. Nel consiglio straordinario, la cui data è ancora da definire, si andrà comunque oltre la carenza numerica di tecnici e impiegati. In discussione finirà anche la “governance” dell’ufficio speciale: un modo non proprio esplicito per dire che anche il ruolo del direttore non può restare estraneo a un ripensamento e a un eventuale avvicendamento.
IL CRATERE NON VA. Per il resto si tratterà di agire a livello normativo e strappare, insieme alla proroga dello stato di emergenza, misure che diano un peso specifico maggiore all’emergenza teramana. «Le oltre 12mila pratiche stimate in arrivo all’ufficio speciale», spiega il sindaco, «danno la proporzione esatta di una situazione che in partenza è stata sottovalutata». Per evitare un’ulteriore penalizzazione è necessaria la modifica del decreto sisma sui crateri. «Un bilanciamento tra le diverse aree colpite dal sisma», conclude D’Alberto ci darà più strumenti».
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