turismo religioso

Da Giulianova a Medjugorje, un catamarano per arrivare a Spalato

Ente porto, un tour operator vuole istituire il collegamento per il santuario. Vasanella: «Stiamo trattando per voli in mongolfiera e presto apre un ristorante»

GIULIANOVA. Il pontile dell’idrovolante, dato in gestione dalla Provincia all’Ente porto nel marzo scorso, si prepara ad ospitare catamarani di tour operator che promettono viaggi Giulianova-Spalato per poi proseguire verso la meta religiosa di Medjugorje. «Siamo stati contattati di agenzie di viaggi», ha riferito Paolo Vasanella, presidente dell’Ente porto, «per sviluppare appunto viaggi che abbiano come meta Medjugorje e, ovviamente, la traversata in catamarano partirebbe dal molo dell’idrovolante».

Ma questa non è l’unica novità che si appresta ad affrontare il porto di Giulianova. Alcuni privati, infatti, hanno intenzione di proporre voli in mongolfiera, che potranno partire dall’eliporto interno, nello spazio sud proprio di fronte al caseggiato sede dell’Ente porto. «Si tratta di iniziative private», ha spiegato Vasanella, «che però richiedono il supporto logistico dell’Ente porto. Tra due settimane, poi, aprirà il punto ristoro sul molo nord, realizzato grazie ai fondi Gac Costa blu». Ad aggiudicarsi il bando è stato Franco Cappelletti che, ultimate le ultime procedure burocratiche e la messa a punto del locale, aprirà i battenti offrendo ai visitatori i prodotti appena pescati.

Di fianco, invece, aprirà un chiosco gestito da Cogevo per la vendita di cozze e vongole in sacchetti da 3 chili. «Il porto è una realtà viva», ha commentato il presidente, «che si sta sviluppando sempre più. A questo proposito vorrei ringraziare il gruppo consiliare e la segreteria del Pd per aver manifestato il loro apprezzamento per l’Ente, dicendo che il porto va tutelato e che il contributo che Comune di Giulianova dà al consorzio non influisce in maniera consistente sulle casse del Comune, rispondendo alla proposta di uscita fatta da Civicamente». Il gruppo, infatti, aveva proposto di uscire dall’Ente per risparmiare, ma il Pd aveva ribattuto che tali scelte devono essere fatte a livello politico-amministrativo riflettendo anche sulle conseguenze che esse avrebbero sotto un punto di vista economico-finanziario per l’Ente porto e sotto quello turistico-culturale ed economico per la città. «Dobbiamo tenerci a questo porto», ha concluso Vasanella, «ricordando che è parte integrante della città».

A ottobre, inoltre, visto che c’è stato l’appalto definitivo da parte del ministero dei Trasporti, inizieranno i lavori per la costruzione del braccio convergente, finanziato con 4 milioni di fondi Par-Fas. Il nuovo braccio, realizzato a sud, renderà più sicura l’entrata e l’uscita dal porto delle imbarcazioni ed eviterà l’insabbiamento dei fondali. (Margherita Totaro)

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