«Devono finire i viaggi della speranza» 

Chirurgia, il nuovo primario ha potenziato gli interventi su patologie oncologiche a fegato, pancreas, stomaco ed esofago

TERAMO. Un reparto di chirurgia che offre un ampissimo spettro di prestazioni, ma che ha un’attenzione particolare alla patologia oncologica dell’apparato digerente. Il nuovo primario del reparto del Mazzini, Ettore Colangelo, è arrivato il 1° gennaio e può fare un primo bilancio della sua attività all’ospedale di Teramo. Garbato, disponibile con tutti, soprattutto con i pazienti, Colangelo non a caso sottolinea che «devono finire i viaggi della speranza. Al centro di tutta la nostra opera è il malato».
I suoi progetti sono chiari, e in parte già si stanno realizzando. «Stiamo cercando di implementare e accentrare su Teramo tutta la patologia oncologica complessa dell’apparato digerente, la senologia e l’emergenza- urgenza».
Per quanto riguarda il primo punto al Mazzini ora si fa molta chirurgia epato-bilio-pancreatica, quella gastro-esofagea più i tumori dei tessuti molli. Non è un caso se dal 1° gennaio sono stati operati già cinque tumori del pancreas, un numero assolutamente ragguardevole visto il tipo di intervento.
Sempre per quanto riguarda gli interventi oncologici, un altro obiettivo è il potenziamento del “percorso diagnostico terapeutico aziendale” (Pdta) del carcinoma colon-rettale e senologico e l’attuazione di quello gastro-esofageo ed epato bilio-pancreatico. «Ogni lunedì si riunisce il gruppo interdisciplinare della malattia oncologica con tutte le specialistiche attinenti», spiega Colangelo, «il paziente viene preso in carico dall’inizio alla fine del suo percorso». L’effetto è molto positivo, sia sotto il punto di vista organizzativo – tutti gli adempimenti non ricadono più sul malato – che psicologico, in quanto al paziente da subito vengono illustrate la diagnosi e il percorso che dovrà fare verso la guarigione.
Sempre in ambito oncologico, un altro filone è l’implementazione della chirurgia mini-invasiva, in particolare per la patologia oncologica colo-rettale e gastrica. A questo riguardo Colangelo parla dello «sviluppo dei nuovi modelli di ricovero breve Eras-Fast Track. Il problema maggiore del malato che si sottopone a chirurgia oncologica è “l’insulto infiammatorio” che impatta sul sistema immunitario. Questo sistema passa prima dell’intervento per un’alimentazione opportuna e poi per una rimozione molto precoce del catetere vescicale, del sondino naso-gastrico e dei drenaggi. La mobilizzazione attiva è già in prima giornata e così l’alimentazione. E’ un sistema psicologicamente vantaggiosissimo per il malato ma che ovviamente non si può attuare in tutti i casi».
Fra i vari obiettivi di Colangelo c’è l’interscambio costante con il territorio e i medici di base, oltre a una costante attenzione all’attività scientifica e congressuale. E, ovviamente, ridurre le liste di attesa per le patologie non oncologiche. «Ho trovato un ospedale di secondo livello in cui ci sono tutte le specialità chirurgiche», conclude, «è l’ospedale ideale in cui attuare tutto ciò che mi sono prefissato. E questo si collega al motivo per cui è necessario accentrare al Mazzini la chirurgia della patologia oncologica complessa: l’ospedale di riferimento ha il know how e l’esperienza del gruppo chirurgico. Il volume dell’attività è importante, influenza il buon esito dell’intervento, a breve e a lunga distanza».
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