Di Sabatino: tutti devono cedere qualcosa

L’ex vicesindaco approva il “patto di prospettiva” e sulla futura giunta ribadisce: va ridotto il numero degli assessori

TERAMO. Il "patto di prospettiva" per superare la crisi in Comune avrà una firma più calcata delle altre. Sarà quella di Alfonso “Dodo” Di Sabatino Martina, fondatore del gruppo civico "Teramo soprattutto", che di un'intesa destinata ad andare oltre la scadenza naturale della consiliatura ha fatto elemento cardine delle istanze per il rilancio della coalizione. «E' un punto dirimente», spiega l'ex vicesindaco che in consiglio è affiancato da Alessia De Paulis e Alberto Covelli, «stiamo giocando una partita decisiva non solo per la sopravvivenza dell'amministrazione». Il tavolo politico, riunito lunedì dal sindaco Maurizio Brucchi per la seconda volta nel giro di una settimana, allungherà lo sguardo verso le prossime elezioni e chi sarà chiamato a guidare il centrodestra cittadino. «C'è necessità di andare oltre quello che è accaduto negli ultimi due anni», chiarisce Di Sabatino Martina, «le posizioni si sono avvicinate perché abbiamo parlato di politica come non succedeva da tempo».

Il promotore di "Teramo soprattutto" sottolinea il ruolo del suo gruppo, che nell'ultima seduta consiliare ha dato l'ultimatum a Brucchi, dopo l'uscita dalla maggioranza di “Al centro per Teramo”, nel porre al centro del confronto questioni che esulano dalla semplice occupazione di un posto in giunta. «Abbiamo chiesto che non ci si limitasse alla lettura della quotidianità che ha condannato l'amministrazione finora», rileva, «la politica si fa anche con il pensiero, non solo con i numeri: altrimenti ora non staremmo a parlarne». Il patto però, oltre che su scelte programmatiche e prospettiche, dovrà fondarsi su ruoli da riassegnare a stretto giro. Torneranno in ballo assessorati e incarichi esterni come la presidenza della Team e le nomine al Bim e al Ruzzo. «Il dibattito sulla giunta e sugli altri ruoli non mi appassiona», tiene a precisare Di Sabatino Martina, «m'interessano più la qualità e un'analisi seria delle situazioni in campo e delle difficoltà».

Alla fine bisogna comunque arrivare a una sintesi espressa da un numero di assessori, che a quanto pare sarà ridotto rispetto ai nove d'inizio consiliatura, e dalla rotazione delle deleghe. "Teramo soprattutto" punta su una giunta a sei, anche se quest'idea non convince i principali alleati che occupano la maggior parte dei posti al fianco del sindaco. «Da parte di tutti c'è la piena percezione che ormai siamo all'ultima chiamata», evidenza Di Sabatino Martina, «vogliamo uscire dall'empasse, ma un messaggio di rinnovamento passa anche attraverso qualche sacrificio. Il numero degli assessorati non è un dettaglio», fa notare Di Sabatino Martina, «ma le scelte spettano al sindaco e siamo convinti che le farà nell'interesse di tutti». I cambiamenti, comunque, sono indispensabili e ormai inevitabili. «Si tratta di condividere responsabilità non di spartirsi incarichi», conclude il consigliere, «chi siede al tavolo e partecipa ha più da perdere che da guadagnare».

Gennaro Della Monica

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