Disordini tra rossi e neri Il giudice assolve tutti 

I militanti di Forza Nuova erano accusati di avere esposto simboli nazisti Quelli di sinistra dovevano rispondere di corteo non autorizzato. I fatti nel 2012

TERAMO. Si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati il processo che vedeva davanti al giudice Marco Scimia 23 ragazzi, tra militanti di Forza Nuova tra i quali l’allora coordinatore regionale Marco Forconi e militanti di estrema sinistra, accusati rispettivamente di violazione della legge Mancino i primi e di manifestazione non autorizzata i secondi.
A processo, con citazione diretta a giudizio del pm Stefano Giovagnoni, erano finiti Matteo Di Francesco, Federico Di Francesco, Marco Forconi, Daniele Catini, Davide D’Amario, Michele Fiorita , Franco Scascitelli, Luca De Leonardis e Marco Perinelli, tutti di destra, e Matteo Di Paolo, Jacopo Gregorini, Antonio Di Carlo, Ignazio Tancredi, Nicola Dolente, Giovanni Rosci, Andrea Core (attuale consigliere comunale) Marco Cozzi, Paolo Saporosi, Manuel Bandini, Roberto Degnitti, Claudio Gizzonio, Francesco Cruciani, Germano Di Giambattista, tutti di sinistra. La procura contestava in particolare ai militanti di destra l’accusa di violazione della legge Mancino, per aver distribuito durante una manifestazione regolarmente autorizzata dei volantini raffiguranti una croce celtica. Accusa dalla quale sono stati tutti assolti con la formula “perché il fatto non sussiste”. Ai militanti di sinistra veniva invece contestato di aver messo su una vera e propria manifestazione non autorizzata, per protestare contro il volantinaggio di Forza Nuova. Un reato, quello di manifestazione non autorizzata, dal quale sono stati assolti per estinzione del reato per intervenuta prescrizione. Il giudice si è riservato 90 giorni per il deposito delle motivazioni.I fatti contestati ai 23 imputati risalivano al pomeriggio del 3 novembre del 2012, quando una manifestazione di Forza Nuova (autorizzata dalla questura) contro la legge Mancino venne contestata da un gruppo di militanti teramani di Azione Antifascista. Si sfiorò lo scontro, evitato dalla presenza della polizia, ma la tensione fu forte e l’assembramento oltre a mandare in tilt il traffico spinse alcuni negozianti ad abbassare le saracinesche. Sulla vicenda fu aperto un fascicolo dalla Procura, in cui furono iscritti sia i militanti di destra, che per la magistratura avevano violato proprio la legge Mancino, che quel giorno contestavano, sia i militanti di sinistra che si erano organizzati per protestare contro il volantinaggio mettendo in piedi una manifestazione non autorizzata in pieno centro storico. Ieri, a distanza di oltre cinque anni dai fatti, l’assoluzione di tutti gli imputati.
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