Droga da Napoli, 11 arresti 

In due legati a clan camorristici, sequestrati due chili di cocaina e quattro di hascisc

TERAMO. E’ un’indagine che nasce dalle intuizioni investigative di chi conosce così bene il territorio da capire subito che quelle grosse partite di droga erano della camorra decisa, ormai da tempo, a conquistare il mercato della costa teramana e marchigiana. E non solo con lo spaccio. Perchè la maxi operazione con undici arresti tra Abruzzo, Campania e Marche è la cronaca di una intensa e serrata inchiesta che in pochi mesi ha portato i carabinieri del comando provinciale (diretti dal colonnello Giorgio Naselli e coordinati dal tenente colonnello Luigi Delle Grazie) a sgominare quella che per la Procura distrettuale antimafia (pm titolare del fascicolo David Mancini) è un’associazione finalizzata al traffico di droga, oltre che alla detenzione illegale di armi e munizioni. Con componenti legati a clan camorristici pronti a far arrivare dalla piazza napoletana, in particolare da quella di Secondigliano, hascisc, cocaina e metanfetamina da immettere sul territorio dopo accordi con albanesi e rom.
IL MODELLO GOMORRA. Nell’ordinanza firmata dal gip dell’Aquila Guendalina Buccella ci sono storie che sembrano uscite dalle trame di “Gomorra” e che raccontano di un’organizzazione pronta a fare di Alba e Martinsicuro le basi operative di un traffico che ogni settimana poteva contare sull’arrivo di grosse partite di droga da Napoli, così ingenti da riuscire a soddisfare il mercato teramano e quello marchigiano (complessivamente sono stati sequestrati due chili di cocaina e quattro di hascisc). La droga è arrivata nel Teramano con un flusso continuo interrotto solo dall'arresto in flagranza di reato di uno degli undici: un uomo di Porto Sant’Elpidio che aveva quattro chili di hascisc, oltre uno di cocaina e 10mila euro in contanti. Per investigatori e inquirenti è stata la conferma che la pista era quella giusta. Da quel giorno, in poco meno di sei mesi, sono state messe le mani su tutta l'organizzazione, composta da persone di Martinsicuro, albanesi, residenti tra Abruzzo e Marche, e altri due napoletani. E nel corso dell’indagine, secondo la ricostruzione degli investigatori, un’ennesima conferma è arrivata dal fermo (fatto qualche mese fa) del 48enne napoletano Umberto Schettino collegato ai gruppi camorristici di Secondigliano.
I CORRIERI. Cocaina, marijuana e hascisc arrivavano a chili dalla piazza napoletana, in particolare da Secondigliano attraverso corrieri che per il trasporto usavano macchine di piccola cilindrata proprio per non dare nell’occhio. La droga veniva nascosta nelle ruote di scorta, nella tappezzeria dei sedili e sempre coperta da grosse quantità di caffè per non far percepire l’odore. Una volta arrivata a destinazione. Alba e Martinsicuro, veniva suddivisa in dosi e smerciata sia sul posto sia ad Ascoli, Fermo e nella periferia di Ancona dove l’organizzazione aveva i propri referenti che poi gestivano lo spaccio al dettaglio: soprattutto albanesi e rom. In particolare cocaina marijuana e hascisc venivano smerciate nei locali della costa teramana e marchigiana, in luoghi di intrattenimento frequentati anche da giovanissimi.
GLI ARRESTATI. Questi i nomi dei destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip: Vincenzo Saracino, 50 anni di Napoli; Marigen Abduramani, albanese di 38 anni, residente a Martinsicuro; Daniele Malafronte, 31 anni, di Porto Sant'Elpidio; Elio Cela, albanese di 31 anni residente a Grottammare; Pasquale Starita, 41 anni di Martinsicuro; Nicola Fruguglietti, 43 anni di Giugliano in Campania; Andrea Liozzi, 54 anni, di San Benedetto (tutti in carcere); Mario Iorio, 46 anni di Martinsicuro; Francesca Di Cristo, 32 anni, di Porto Sant'Elpidio; Marco Basso, 30 anni di Falconara Marittima; Leonardo Ortensi, 22 anni di Chiaravalle (questi ultimi quattro tutti posti ai domiciliari). Nei prossimi giorni i primi interrogatori di garanzia.
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