Gran Sasso

Esperimento nucleare, i sindaci chiedono lo stop

In 29 sollecitano la sospensione delle attività e la rimozione di materiale radioattivo: "Risposte entro un mese, poi passiamo alla via giudiziale"

TERAMO. Chiedono la sospensione delle attività e degli esperimenti, come il Sox, che comportano il ricorso all'uso di sorgenti radioattive, la rimozione delle sostanze radioattive attualmente stoccate e non immediatamente utilizzabili all'interno del Laboratorio di Fisica nucleare, i 29 sindaci dell'Assemblea presenti alla riunione indetta dal presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, per discutere della «sicurezza del sistema acquifero del Gran Sasso». Un incontro organizzato in vista dell'annunciato esperimento SOX, in programma per la prossima primavera nel Laboratorio dell'Infn, che suscita le preoccupazioni di cittadini, associazioni ambientaliste e enti locali perché prevede l'utilizzo di fonti radioattive.

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I primi cittadini hanno approvato una delibera in cui richiedono al Governo le risorse economiche necessarie per la messa in sicurezza del sistema acquifero del Gran Sasso da ogni possibile contaminazione; alla Regione Abruzzo, l'avvio delle attività di studio e progettazione per la realizzazione degli interventi strutturali idonei ad azzerare il rischio di interferenze tra il sistema di captazione delle acque e di tutte le condutture con Laboratorio e Traforo del Gran Sasso, ma soprattutto di avere potere quantomeno consultivo, con procedure di controllo e verifica per l'avvio di nuovi esperimenti presso i laboratori dell'Istituto di Fisica Nucleare. C'è un aspetto, infine, che è emerso dall'assemblea dei sindaci: si pone un termine, un mese, entro il quale ricevere risposte a quanto richiesto. In caso contrario è stata deliberata sin da ora la possibilità di procedere in via giudiziale, sull'esempio dei ricorsi anti-trivelle. I primi cittadini hanno infine deciso di aderire alla manifestazio nella manifestazione promossa dall'Osservatorio indipendente delle acque del Gran Sasso (in programma per sabato 11 con partenza alle ore 15 in viale Mazzini a Teramo) che riunisce 11 associazioni ambientaliste proprio sul tema della trasparenza su quanto accade sotto al Gran Sasso.