Figlio senza cibo, madre e nonna nei guai

Le due donne a giudizio, il ragazzino le accusa: chiuso a chiave in casa e niente cena

TERAMO. Ad accusarle è un ragazzino di 11 anni che, prima alle assistenti sociali e poi al magistrato, ha raccontato di essere stato lasciato senza cibo e maltrattato. Per questo una mamma e una nonna vanno a giudizio dopo una lunga e complessa indagine della procura. Le due donne teramane (di cui non scriviamo il nome per tutelare il minore coinvolto) il 19 ottobre compariranno davanti ai giudici per essere processate per maltrattamenti e abbandono di minori.

Ieri pomeriggio lo ha disposto il gup Marina Tommolini, che ha accolto la richiesta di rinvio a a giudizio fatta dalla procura al termine delle indagini. Finisce a dibattimento, dunque, un caso venuto alla ribalta l'anno scorso, dopo le indagini avviate dal pm Bruno Auriemma. Una vicenda delicata, come tutte quelle che hanno come protagonisti i minori.

A denunciare i fatti sarebbe stato il padre naturale del ragazzino che, dopo la separazione dei genitori, vive con la madre, l'attuale compagno della donna e una sorellina nata dal nuovo legame sentimentale della mamma. Al padre il ragazzino ha raccontato di essere stato più volte picchiato dalla madre e dalla nonna acquisita (la mamma del nuovo compagno) e di essere stato spesso lasciato solo in casa senza cibo.

Accuse pesanti, quelle rivolte alle due donne, che ora dovranno essere provate nel corso del dibattimento che inizierà tra tre mesi. Va detto che alle spalle del ragazzino c'è una difficile separazione dei genitori, con liti e denunce di vario genere proseguite nel tempo. Dopo la separazione il minore è stato affidato alla custodia della madre con cui è andato a vivere.

Nel frattempo la donna ha trovato un nuovo compagno da cui ha avuto un'altra figlia. I quattro sono andati a vivere nell'appartamento dell'uomo, nella stessa palazzina in cui abita anche la madre dell'uomo. Ma qui, secondo le accuse del ragazzino, per lui sarebbe scoppiato l'inferno. Secondo il suo racconto più volte sarebbe stato picchiato dalla madre e dalla nonna acquisita: a volte per un compito fatto male, a volte per una maglietta sporcata. Maltrattamenti che si sarebbero intensificati quando il ragazzino minacciava di dire tutto al padre.

Al magistrato, nel corso di un' audizione fatta alla presenza di uno psicologo, il minore ha raccontato che, spesso e volentieri, è stato lasciato senza cibo nell'appartamento, mentre in quello sottostante il resto della famiglia pranzava e cenava. Quando il ragazzino ha detto tutto al padre, l'uomo ha allertato i servizi sociali. Immediatamente sono scattati i controlli delle assistenti sociali e la prima segnalazione alla procura.

Le due donne davanti al magistrato hanno sempre negato ogni accusa sostenendo che si tratta di invenzioni, mentre il ragazzino le ha confermate anche nel corso di un incidente probatorio. Un altro faccia a faccia con il magistrato nel corso del quale ha sostenuto tutte le accuse già fatte in un'altra audizione.

Oltre a sentire i tre protagonisti, la procura ha cercato di ricostruire il quadro ambientale e familiare e per questo sono stati ascoltati numerosi amici e conoscenti sia delle due donne e sia del padre. Un'indagine molto complessa, dunque, al termine della quale il pm ha chiesto il rinvio a giudizio di mamma e nonna per maltrattamenti e abbandono di minori. Sul caso si è mosso anche il tribunale dei minori dell'Aquila che ha già adottato dei provvedimenti a tutela del ragazzino.

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