Giulianova, muore a 55 anni dopo un intervento alla schiena 

Banale operazione in una clinica privata a Morciano di Romagna diventa fatale per Regina Di Silvestre, madre di tre figli

GIULIANOVA. Morire a 55 anni per un intervento chirurgico alla schiena. Quella che avrebbe dovuto essere un’ operazione di routine, o poco più, si è rivelata fatale per Regina Di Silvestre.
La casalinga giuliese è morta ieri poco prima di mezzogiorno nella rianimazione dell’ospedale di Rimini. Si era ricoverata qualche giorno prima in una clinica privata di Morciano di Romagna: la donna aveva da tempo dolori lancinanti alla schiena, tanto che le impedivano di camminare. E si è rivolta a un neurochirurgo che le ha prospettato di risolvere i suoi problemi stabilizzando le vertebre con un intervento di decompressione spinale.
Così la donna, accompagnata dal marito, Pierino Ruffini – imprenditore agricolo di Colleranesco – si è ricoverata, sperando di mettere fine alle proprie sofferenze. E il 6 è stata portata in sala operatoria. Il marito ha atteso invano che tornasse in camera, finita l’operazione. In ansia ha iniziato a chiedere notizie al personale, gli hanno detto che c’erano problemi nel risveglio. «Poi è arrivata l’ambulanza del 118 ed è stata portata in codice rosso a Rimini», racconta il marito che rivive con lucido dolore quei terribili momenti. Ricorda i volti preoccupati dei medici dell’ospedale che all’arrivo gli hanno detto che la moglie era «drammaticamente grave», poi diventata «gravissima». Ricorda ogni minuto di quei quattro giorni al capezzale della moglie, la vana attesa di un segno di miglioramento, anche minimo. «I medici della rianimazione hanno provato a salvarla, ma alle 11,52 di oggi è morta», racconta Ruffini. Di che cosa sia morta, il marito e i tre figli di Regina Di Silvestre non lo sanno. Il marito ha sentito parlare in rianimazione di necrosi dello stomaco e del duodeno, ma non ne sa di più, mentre i medici della clinica privata gli hanno detto che non riescono a capire che è successo.
«Noi siamo andati lì per dei dolori alla schiena e mi ritrovo mia moglie morta. Le conclusioni le tireranno i magistrati. Chiedo giustizia per mia moglie: voglio sapere di che cosa è morta, non voglio speculare», commenta il marito, che non dorme da quattro giorni. «Ora riesco solo a provare una grande rabbia», dice in un soffio.
La famiglia si è rivolta al legale Claudio Iaconi, che ieri ha presentato un esposto alla procura di Rimini chiedendo il sequestro delle cartelle cliniche nelle due strutture sanitarie e l’autopsia. Oggi la procura potrebbe disporre l’esame autoptico.
(ha collaborato
Alfonso Aloisi)
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