Hanno un figlio autistico La tutela affidata a entrambi 

Due genitori teramani nominati amministratori di sostegno al compimento dei 18 anni del ragazzo È il primo provvedimento di questo genere del tribunale: la norma prevede una sola figura

TERAMO. Per una volta è diverso: un mondo di valori, spesso negati da burocrazia e tempi infiniti, si cala nel diritto. Perché lui è il figlio malato che ogni genitore potrebbe avere, perché basta un attimo a stravolgere le vite di un papà e di una mamma, a inseguire un presente e un futuro sperando di non essere soli. Come questi genitori teramani che al compimento del 18esimo anno di età del loro ragazzo affetto da una grave forma di autismo hanno chiesto e ottenuto di essere nominati entrambi amministratori di sostegno, ovvero una figura istituita per quelle persone che, per effetto di un’infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovano nell’impossibilità di provvedere a se stessi. La norma prevede che sia uno solo, anche se di recente alcuni tribunali italiani hanno aderito a un indirizzo giurisprudenziale che, nel caso dei genitori, ritiene ammissibile la nomina di entrambi.
Così è successo anche a Teramo dove per la prima volta è stato applicato un provvedimento di questo genere firmato dal giudice (in questo caso tutelare) Antonio Converti. Racconta la mamma: «Sapevamo che al compimento della maggiore età di nostro figlio si creava la difficoltà di scegliere o me o il padre come amministratore di sostegno. Spero che ci saranno altri genitori che potranno vedere riconosciuto tale diritto perché il compito di questa figura di amministratore di sostegno è quello di prendersi cura di nostro figlio, persona indifesa da proteggere. Ringraziamo sia il giudice sia l’avvocato per questa decisione così importante per noi ma soprattutto per il futuro di nostro figlio».
E il giudice nel provvedimento di nomina lo ha scritto chiaramente: «Entrambi i genitori hanno manifestato la volontà di assumere l’incarico di amministratore di sostegno congiuntamente, attesa la complessità della cura e dell’assistenza di cui necessita l’amministrando, e appare opportuno che amministratori di sostegno siano gli odierni ricorrenti».
Dice l’avvocato Wania Della Vigna, che ha assistito i genitori nel procedimento: «La ratio di tale richiesta di provvedimento che legittima l’ausilio di entrambi i genitori e quindi un doppio amministratore di sostegno come in questo caso di un figlio maggiorenne ma non autosufficiente soddisfa il diritto alla bigenitorialità del figlio che potrebbe subire gravi pregiudizi in caso di esclusione del rapporto diretto con uno dei genitori e dall’altro lato il diritto dei genitori di mantenere il rapporto affettivo e diretto con il figlio dal momento che si sono occupati sempre di ogni bisogno della prole in maniera congiunta. Quello che è stato emesso è un provvedimento di esempio di alta civiltà giuridica che può costituire un valido precedente per altre situazioni analoghe».
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