Il senologo Renato Di Marco

LA BUONA SANITA'

«Ho preferito Atri a Milano e ho sconfitto il cancro al seno» 

Una paziente sottoposta a mastectomia: «A volte, le eccellenze ci sono vicine. Mi auguro che nessuno chiuda più reparti al San Liberatore»

ATRI. Una testimonianza commovente di una giovane madre che ha affrontato con coraggio il calvario che comporta un cancro al seno. E ha scelto di dare fiducia al senologo che l’ha seguita da sempre, Renato Di Marco della chirurgia di Atri, preferito ai centri specializzati ben più blasonati.
«Tutto inizia giocando con mía figlia, un colpo al petto, la mano che istintivamente tocca il seno destro, al tatto un nodulo delle dimensioni di un chicco di riso», ricorda P.M., «nessun dolore, sono tranquilla perchè ho fatto da poco le analisi: tutti i valori nella norma. Come tutti gli anni mi sottopongo a visita senologica, ho 36 anni e una bambina di due, lo faccio perchè credo nella prevenzione. Chiamo il dottor Di Marco, il mio senologo, visita il lunedì successivo». Un’ecografia più lunga del solito, l’espressione grave del medico, la richiesta di una biopsia. «Da quel momento inizia l'inferno», racconta la donna, «il responso è risonante: carcinoma infiltrante multifocale. Piango, mio marito dice di non preoccuparmi, fissiamo una visita all'Istituto europeo oncologico di Veronesi. Il dottor Di Marco non la prende bene, vorrebbe operarmi lui all'ospedale di Atri ma mio marito ha paura che sia troppo per un presidio che ha rischiato di essere dismesso, reparti chiusi e struttura fatiscente, per me vuole il meglio. Partiamo per Milano, visita con Paolo Veronesi, assolutamente da dimenticare. Trattata come un numero, 15 minuti di orologio del tutto impersonali, l'unica cosa che mi conforta è che conosce il mio senologo e concorda con la sua diagnosi e strategia d'intervento. Non ci pensiamo due volte, decido di rimanere ad Atri per farmi operare da chi si rivelerà la persona a cui devo la vita».
Ironia della sorte, l’operazione – nella chirurgia del San Liberatore che ha una sezione di senologia collegata a Teramo per lo screening e a breve probabilmente da una vera e propria rete – viene fissata per il giorno del compleanno di P.M. E’ complessa, nonostante il quadro critico di partenza il senologo vuol realizzare un intervento che nel reparto svolgono da tre anni, con tecniche innovative: una mastectomia bilaterale “muscle sparing” con ricostruzione immediata del seno e rete in titanio: le protesi vengono impiantate subito nella stessa sede deve c’era la ghiandola e non sotto al muscolo.
«Dopo sette ore mi sveglio, il primo sguardo che incrocio è quello di mio marito, ha gli occhi lucidi e sorride», continua P.M., «so che proverò dolore ma sono fiduciosa. Dopo un'ora sale in camera il dottor Di Marco: è provato ma soddisfatto, il muscolo è integro e il seno perfetto. Mi sembra più bello di prima. Sono passati 15 giorni e non ho mai avuto dolore, mi guardo allo specchio e vedo un'opera d'arte. Questa mia testimonianza dimostra che a volte le eccellenze sono più vicine di quello che pensiamo, il reparto di chirurgia dell'ospedale di Atri che mi ha accolta ne è un altro esempio, ineccepibile su tutti i fronti. Nel mondo della sanità prima del budget vanno analizzati questi contesti, mi auguro che non si verifichino più casi come quello del punto nascita o simili. Grazie a tutti, dal primo all'ultimo del reparto chirurgia dell'ospedale di Atri, siete un esempio di buona sanità».
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