La parafarmacia vicino al luogo dell'aggressione. Nella foto piccola, Maria Giovanna Calabrese

LA TESTIMONIANZA

«Ho visto che la picchiava e ho subito gridato aiuto» 

Il racconto della titolare della parafarmacia il cui intervento tempestivo ha forse evitato la tragedia: «Ho tamponato le ferite insieme ai passanti»

TORTORETO. «Nel dramma, la sua fortuna è stata quella di aver lasciato l’auto in sosta davanti alla parafarmacia: questo ha permesso soccorsi tempestivi». A parlare è la titolare dell’attività sul lungomare sud di Tortoreto, la prima ad intervenire e a chiamare le forze dell’ordine, sembra prima ancora che il compagno di Giusy estraesse il coltello. Racconta la dottoressa Maria Giovanna Calabrese: «Non avevo notato l’uomo. Ho capito invece che qualcosa non andava quando, da dietro al bancone, mi sono accorta della lite in corso tra i due. Subito dopo lui ha iniziato a picchiarla con forza, era sopra di lei nell’auto. Allora ho fatto l’unica cosa che potevo e dovevo fare: sono uscita fuori, ho gridato per allertare il vicinato e i passanti presenti sulla pista pedonale e poi sono tornata nel mio negozio per chiamare le forze dell’ordine, dopo essermi chiusa dentro. Non avevo ancora visto il coltello né compreso la gravità del fatto, ma ho pensato che fosse comunque il caso di fare qualcosa. Troppe volte ci giriamo dall’altra parte davanti alla violenza».
Secondo la ricostruzione della professionista, la degenerazione della lite in accoltellamento sarebbe avvenuta proprio mentre lei era al telefono a chiamare i soccorsi. Continua il racconto: «A quel punto ho visto la ragazza ferita fuori dall’auto e il sangue, sono tornata fuori, ho messo a disposizione garze e materiale e ho cominciato a tamponare le ferite, guidata dal 118 al telefono. Con me c’erano altri passanti accorsi ad aiutare la ragazza, che era cosciente». Le grida della ragazza e quella della dottoressa, infatti, avevano richiamato sul posto anche altre persone, tra cui alcuni pescatori di ritorno da una notte di lavoro, gli stessi che hanno raccontato di aver visto l’arrestato dormire in auto nella rotonda del lungomare almeno fino dalle tre della notte. Alcune delle persone intervenute hanno anche raccontato di aver sentito la ragazza, nel dolore lancinante e nella paura, ripetere di non aspettarsi una reazione del genere da parte del suo ex compagno. Frase simile a quella espressa da alcuni amici di Tortoreto, che conoscevano la coppia e dicono di non essere a conoscenza di eventuali casi di violenza antecedenti. Pur essendo originaria di Villa Rosa di Martinsicuro, la ragazza a Tortoreto è molto conosciuta e ha una fitta rete di parenti e amici. Nella zona sud del Lido l’hanno vista crescere per l’assidua frequentazione della casa degli zii, la stessa dove da alcuni giorni era venuta a dormire dopo aver chiuso la relazione col suo convivente, ma anche per le sue esperienze lavorative nelle attività estive dei parenti vicino alla rotonda Monti, dal bar dello stabilimento balneare Antares alla pescheria.
«Una persona eccezionale», racconta una sua amica di Tortoreto, «solare, sempre sorridente. È una persona molto attenta alle esigenze del prossimo. Con il ragazzo stavano insieme da parecchio tempo, non mi ha parlato di una crisi, avevano festeggiato insieme il compleanno di lui, a gennaio. Lei mi è sempre sembrata innamorata di lui. Certo, ultimamente la vedevo dimagrire sempre più e le ho chiesto preoccupata se fosse accaduto qualcosa. Lei ha minimizzato». ©RIPRODUZIONE RISERVATA