I gay-simbolo Orlando e Bruno «Con la nuova legge ci sposiamo»

PINETO. I gay simbolo di Pineto Orlando Dello Russo, 70 anni, e Bruno Di Febbo, 75 anni, festeggiano la nuova normativa sulle unioni civili passata al Senato. Per loro è una vittoria che attendevano...

PINETO. I gay simbolo di Pineto Orlando Dello Russo, 70 anni, e Bruno Di Febbo, 75 anni, festeggiano la nuova normativa sulle unioni civili passata al Senato. Per loro è una vittoria che attendevano dal momento in cui si sono conosciuti, ben cinquanta anni fa. E in molti ieri hanno voluto stringere la mano a Orlando e Bruno, complimentandosi con loro proprio per l’importante traguardo raggiunto.

I due stanno già pensando di sposarsi in Comune ed hanno già dato mandato all’Arci gay di provvedere al disbrigo delle pratiche burocratiche.

Orlando, seduto nel terrazzo della villetta che condivide con il suo compagno, afferma soddisfatto: «In questi giorni siamo stati contattati da molti rotocalchi anche nazionali per rilasciare interviste, ci sentiamo al centro dell’attenzione. Siamo felici della nuova legge nata da questo governo: è sicuramente un passo avanti verso le discriminazioni, si alza il livello di tolleranza verso i gay. Ora ci sentiamo veramente uniti, la nuova legge prevederà anche la reversibilità della pensione e l’assistenza reciproca in ospedale che ultimamente ci è stata negata». Orlando racconta: «Bruno è entrato in ospedale per una cosa molto seria e i medici non mi hanno fatto entrare nella stanza per assisterlo, per loro non ero nessuno, un vero e proprio estraneo. Adesso metteremo un cognome unico sul campanello di casa, stiamo organizzando il nostro matrimonio ma dobbiamo attendere che la legge diventi efficace, forse fine aprile. Quando si stava votando il decreto Cirinnà siamo rimasti incollati al televisore e nel momento in cui la legge è passata abbiamo gridato “Urrà Urrà” e ci siamo baciati». Sul discorso delle adozioni i gay pinetesi sono ottimisti e si augurano che in futuro gli omosessuali possano anche adottare dei figli. Sul tema Bruno dice: «Abbiamo delle amiche lesbiche che hanno dei bambini e non hanno problemi. Ora noi siamo anziani, ma se fossimo più giovani di certo ci sarebbe piaciuto poter accudire un maschietto ed una femminuccia per dare un seguito anche alla nostra eredità e alla nostra casa piena di fiori. Speriamo che le cose cambino». Sulla stepchild adoption entrambi scherzano: «Per adesso abbiamo adottato un cagnolino e gli abbiamo dato il nome di Zingarella».

Domenico Forcella

©RIPRODUZIONE RISERVATA