Il Comune boccia il centro commerciale 

Niente variante al Prg per la realizzazione di un insediamento di 25mila metri quadri nella zona sud. L’azienda farà ricorso

ROSETO. Il Comune di Roseto boccia, per il momento, la richiesta di un grande insediamento commerciale nella zona sud della città, e l’impresa richiedente, la Pagliaroli Group, fa ricorso. Quattro anni fa fu avviato l’iter per la variante specifica al piano regolatore a favore di un centro commerciale, in un area di circa 25 mila metri quadrati che, in teoria, sarebbe dovuto sorgere a sud di Roseto nell’ambito di uno sviluppo urbanistico dell’area, con la proposta della Pagliaroli Group, e che avrebbe comportato la creazione di 150 nuovi posti di lavoro. Il sindaco Sabatino Di Girolamo, interpellato sulla vicenda, precisa che «con un provvedimento del dirigente del settore urbanistica Paolo Bracciali abbiamo formalizzato l’avvio di un procedimento di diniego in merito alla variante al Prg perché al momento non è possibile accogliere la loro richiesta». Le motivazioni sarebbero da ricercare, secondo la nota del dirigente, nel fatto che il Comune di Roseto non ha ancora adottato l’atto di programmazione, in riferimento alla legge regionale 23 del 2018, propedeutico all’adeguamento dei propri strumenti urbanistici, in relazione a singole varianti per nuovi insediamenti commerciali. La Pagliaroli Group, che fa capo a Gianni Pagliaroli, contesta integralmente il contenuto della nota di Bracciali. «Il Comune di Roseto», scrive l’azienda, «ha intrapreso dal 2016 la procedura di variante, con determine, avvisi, conferenze di servizi e numerose riunioni tecniche, con la partecipazione degli operatori commerciali, nonché dell’amministrazione e funzionari tecnici. Nel corso di tali incontri sono emerse anche delle necessità legate alla viabilità, e su indicazione del Comune la società ha sottoscritto un rigido atto d’obbligo con la rappresentazione della nuova viabilità, e l’impegno sia della realizzazione della rotatoria sulla statale 16, sia l’individuazione di opere pubbliche da realizzare a favore della collettività, stimolando ovviamente una programmazione finanziaria di non poco conto per ogni operatore investito nell’operazione». L’area in questione rientra nelle cosiddette “aree bianche”. «La società, con la realizzazione dell’investimento», continua la nota della Pagliaroli Group, «oltre a far risparmiare all’Ente ingenti somme di denaro per il ristoro dato dal mancato ripristino di destinazione dell’area bianca avrebbe consentito, tramite gli operatori, l’occupazione di oltre 150 posti di lavoro, perfettamente in linea con gli indirizzi segnalati. La committente preannuncia, a difesa degli interessi lesi, il ricorso alle autorità giudiziarie, prevedendo una serie inevitabile di ricorsi che rischierebbero di mettere in crisi l’Ente».
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