Il Comune cambia la tassa di soggiorno 

Il sindaco lo annuncia nell’incontro con le associazioni turistiche: periodo più breve e tariffa uguale a quella dei centri vicini

ROSETO. «Tra una settimana, al massimo dieci giorni, sarà definito il regolamento della tassa di soggiorno per il 2019». È la promessa del sindaco Sabatino Di Girolamo, strappata alla fine dell’incontro di mercoledì sera tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti delle varie associazioni turistiche del Comune di Roseto. Tre i punti fondamentali: ridefinire il periodo di applicazione della tassa (probabile nei soli mesi di luglio e agosto, o al massimo dal 15 giugno al 15 settembre); rimodulare le tariffe equiparandole a quelle dei Comuni limitrofi e istituire un tavolo tecnico di lavoro permanente composto dai rappresentanti delle associazioni di categoria, dal sindaco e dall’assessore al turismo, dove dovrebbero essere determinati insieme gli indirizzi e le modalità di spesa degli introiti derivanti dalla tassa, in particolare quelli destinati alla promozione turistica.
Questa proposta, simile al regolamento istituito ad Alba Adriatica e Tortoreto, è stata portata da Adriano De Sanctis, presidente dell’associazione albergatori Roseto (Ara), e condivisa poi anche da altre associazioni presenti all’incontro, anche se lo stesso De Sanctis commenta così l’andamento della riunione che, in più di un’occasione, sarebbe andata “fuori tema”. «In una riunione operativa come quella di mercoledì, che non era un incontro conviviale nel quale si poteva parlare di tutto», precisa De Sanctis, «si dovrebbero invitare solo i presidenti delle varie associazioni o i delegati, e non trenta persone perché poi, giustamente, ognuno vuole dire la sua e si perde tempo, senza cogliere l’obiettivo finale. È evidente che il Comune deve essere indotto a ragionare in maniera costruttiva con gli operatori. Con i no a prescindere non si va da nessuna parte, bisogna sempre avere un atteggiamento propositivo».
Rispetto allo scorso anno, secondo De Sanctis, togliendo la bassa stagione e concentrando la tassa solo nei mesi di maggiore affluenza turistica, rimodulando le tariffe con la distinzione, per esempio, per i campeggi e villaggi turistici tra quelli a una stella e quelli a quattro stelle, il Comune potrebbe addirittura incrementare gli introiti rispetto al 2018 di circa il 10 per cento. «La mia è una proposta pratica ed efficace», spiega De Sanctis, «che per carità può essere anche discussa, non pretendo sia la legge. La cosa importante, però, è che si crei un tavolo paritetico nel quale decidere insieme come spendere gli introiti nella promozione turistica, per il bene di tutti». Non tutti, però, la pensano come il presidente dell’Ara: mercoledì erano infatti presenti, tra gli altri, anche Lino Roscioli, in rappresentanza di Roseto Incoming-operatori turistici, Anthony Romani, titolare del ristorante “Baia del Re”, e Bruno Pierandozzi, come rappresentante dei balneatori, che non vorrebbero la tassa di soggiorno a Roseto per la mancanza di molti servizi, primo fra tutti il fatto che non c’è un treno che ferma alla stazione di Roseto, con evidenti disagi per i turisti, ma anche perché, a detta loro, la città non è pronta per tanti aspetti. In attesa dunque di formulare il regolamento il sindaco spera anche nell'accoglimento della sospensiva delle sentenza del Tar in merito al ricorso contro la tassa di soggiorno 2018, per evitare l’annullamento delle delibere.
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