Il ministro dell'Ambiente: «Nessun rischio di contaminazione nel Gran Sasso»

Galletti risponde all'interrogazione del deputato di Abruzzo Civico Sottanelli sull'esperimento Sox: «Il ministero mantiene alto il livello di attenzione sulla questione»

ROMA. «Non esiste alcun rischio di dispersione di Cerio-144, e quindi di contaminazione anche minima dell’ambiente circostante, del laboratorio e in particolare delle acque del bacino del Gran Sasso, come evidenziato e dimostrato con studi tecnici completi nella documentazione tecnica allegata alla richiesta di nulla osta per l’esperimento; nessun pericolo nemmeno in caso di terremoti, incendi o allagamenti del sito dell'esperimento. Per quanto di competenza, il mio ministero continuerà a tenersi informato e a mantenere alto il livello di attenzione sulla questione».
È quanto ha assicurato ieri pomeriggio in aula alla Camera durante il question time, a proposito dell’esperimento denominato “Sox” e pianificato dai laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Lo ha fatto rispondendo all'interrogazione di Giulio Cesare Sottanelli, deputato e presidente di Abruzzo Civico, che ha chiesto al governo di riferire sulla vicenda e di spiegare ai cittadini le iniziative e le misure di sicurezza messe in campo per tutelare e proteggere il bacino idrico del Gran Sasso rispetto ai potenziali rischi per l’ambiente e la salute. L’esperimento denominato “Sox” sarà messo in campo da aprile 2018 nei laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso e utilizzerà una potente sorgente radioattiva di Cerio 144 proveniente da un combustibile radioattivo di un reattore nucleare russo.
«I cittadini abruzzesi hanno il diritto di essere informati in maniera completa ed esaustiva sull’esperimento e sulle precauzioni di sicurezza adottate», ha spiegato Sottanelli replicando al ministro, «sono soddisfatto della risposta, i laboratori del Gran Sasso sono una eccellenza internazionale e la loro attività va sostenuta. Il ministro ha chiarito nei dettagli tutte le precauzioni che saranno adottate e che finora non erano state comunicate con efficacia alla popolazione, suscitando giustamente preoccupazione. Ho chiesto al governo di mantenere alta l’attenzione e di fare in modo che possa essere risolta in maniera definitiva la messa in sicurezza del nostro patrimonio idrico e la compartimentazione delle tre infrastrutture che convivono nel Gran Sasso, ovvero i laboratori, l’autostrada e i punti di captazione della nostra acqua».
Durante la sua risposta Galletti ha confermato che l’esperimento ha avuto il nullaosta del ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico con decreto del 17 febbraio 2016 «sulla base del parere favorevole con prescrizioni rilasciato dall’Ispra e dalle altre amministrazioni coinvolte, inclusa la Regione Abruzzo». «Il generatore di neutrini è progettato per garantire massima sicurezza anche in caso di eventi incidentali», ha risposto Galletti, «il Cerio-144 è sotto forma di polvere solida, è sigillato in modo permanente e sicuro all’interno di una doppia capsula in acciaio saldata. La combinazione della doppia capsula in acciaio e del contenitore sigillato di tungsteno rende impossibile la dispersione del materiale, anche in quantità minime e anche in caso di eventi incidentali indipendenti. Tale configurazione», ha proseguito il ministro, «rimarrà invariata per tutta la durata dell’esperimento, che sarà di circa 18 mesi. Al termine dell’esperimento la sorgente ritornerà in Francia, presso l’istituto che ne detiene la proprietà. Ricordo inoltre che in sede di autorizzazione, l'Ispra ha fissato specifiche prescrizioni circa le prove da effettuare preliminarmente all'installazione e al successivo impiego della sorgente. L'Istituto pertanto effettuerà la propria attività di vigilanza sull'esecuzione delle prove, così come rilascerà il previsto specifico attestato di sicurezza, per quanto riguarda le operazioni di trasporto. Con riferimento alle operazioni di trasporto, è altresì previsto che venga rilasciato specifico attestato di sicurezza da parte del Centro nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione», ha concluso Galletti.
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